Vigilanza Rai, Fini e Schifani sciolgono la Commissione

di Angela Oliva

Riccardo VillariE’ stata definitivamente sciolta la commissione di Vigilanza Rai preseduta da Riccardo Villari.

I presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno inviato le lettere di revoca per tutti i componenti compresi i tre membri, il presidente Villari, il segretario della Commissione Luciano Sardelli dell’Mpa, il radicale Marco Beltrandi, che ancora dovevano presentare le loro dimissioni.

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, e il Presidente della Camera, Gianfranco Fini – si legge nel comunicato congiunto – preso atto dell’esito infruttuoso di tutti i tentativi posti in essere per giungere a una soluzione politica della vicenda, hanno sottoposto alle due Giunte per il Regolamento la situazione, straordinaria ed eccezionale, determinatasi nella Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, a seguito delle dimissioni di 37 dei 40 componenti e della dichiarazione dei Capigruppo di non voler procedere alla designazione di altri parlamentari in sostituzione dei dimissionari, Commissione che pertanto si trova nella evidente impossibilità di svolgere le rilevanti funzioni che l’ordinamento le assegna. Le Giunte hanno deliberato due pareri di analogo contenuto, con i quali riconoscono esclusivamente ai Presidenti delle Camere, d’intesa fra loro, al fine di garantire le condizioni di funzionamento della Commissione di vigilanza, il potere di procedere al rinnovo integrale di tale organo, da esercitare tempestivamente, attraverso la revoca di tutti i suoi componenti, la nomina dei nuovi membri e la ricostituzione della Commissione stessa. Ciò stante la accertata, permanente e irreversibile impossibilità della Commissione stessa – titolare di competenze essenziali nell’ordinamento e di una funzione di garanzia costituzionalmente fondata e riconosciuta dalla giurisprudenza della Corte costituzionale – di svolgere le proprie funzioni. I Presidenti delle Camere procederanno quindi ai conseguenti adempimenti”.

Alla fine, quindi, ha dovuto cedere Villari che in questi mesi aveva resistito nonostante le numerose pressioni e l’espulsione dal Partito Democratico. Ora si procederà all’elezione di un nuovo presidente che dovrebbe essere Sergio Zavoli, nome condiviso dall’accordo bipartisan tra Walter Veltroni e Gianni Letta. Ora che sono stati rimossi gli ostacoli, ripartiamo dalla convergenza trovata su Sergio Zavoli quale candidato alla presidenza”, ha affermato la vicepresidente dei deputati Pd Marina Sereni.

Non è affatto d’accordo con la decisone dei presidenti di camera e Senato, il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che ha affermato: La soluzione scelta è peggiore del male. Villari è stato eletto per fare un torto all’Italia dei Valori. Ora chi l’ha eletto vorrebbe mandarlo via, ma non si può aggiungere illegittimità a illegittimità. Villari si deve dimettere, ma deve essere una sua decisione e si deve trovare una soluzione politica. Non si può stravolgere la legge costituzionale e la prassi per rimediare a una coltellata politica”.

Intanto il diretto interessato, Riccardo Villari non ha voluto commentare la decisone che lo riguarda ed ha convocato per venerdì prossimo, alle 13.30, la riunione della commissione, nella quale dovrebbero esserci delle comunicazioni da parte del presidente: “Sono sereno e una cosa mi ha insegnato questa vicenda, – ha concluso Villari – quella di giudicare dopo aver capito”.

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