LUSCIANO. Uffici postali nell’occhio del ciclone. A Lusciano in via Miraglia l’Asl ne ha ordinato l’immediata chiusura. I servizi in attesa di veder completati i locali di via Manzoni sono stati trasferiti presso la succursale.
L’inaugurazione per il secondo ufficio luscianese è prevista per la fine di febbraio, intanto ieri mattina per il nuovo ufficio postale di Villa Literno, in via Carducci, è stato il primo giorno di lavoro. Un layout con 6 sportelli, di cui uno dedicato alla corrispondenza, destinato a mettere fine ai numerosi disservizi in corso Umberto I avevano creato seri problemi di ordine pubblico.
Con gli sportelli nuovi di zecca nel liternese sono stati eliminati i cosiddetti «pomeriggi del pensionato» che rappresentano invece una necessità per i comuni di Casapesenna e Casal di Principe. La richiesta arriva in entrambi i casi dalle amministrazioni comunali. Per i cinque sportelli alla centrale di Corso Umberto ed i due alla succursale, le difficoltà a gestire l’utenza sono aumentate soprattutto con le istanze presentate dai cittadini per avere la social card. Più braccia lavoro servirebbero anche nel casapesennese di corso Europa, almeno per quel che riguarda la consegna della corrispondenza. Qui i portalettere sono solo due mentre per servire l’intero territorio di 6800 abitanti ne sarebbero necessari almeno tre.
A San Cipriano d’Aversa con sei sportelli, di cui quattro su corso Umberto I e due in via Acquaro, i disagi sono una costante. Al centrale, i locali sono sporchi, i condizionatori sono rotti da mesi, i bagni sono senza igiene e la porta antipanico è fuori uso. Piena di punti interrogativi sarebbe anche la sicurezza dei locali interni, riservati al personale e all’ufficio del direttore oltre che all’archivio di raccomandate ed effetti del banco posta. E sul versante della consegna della lettere, le cose non vanno meglio. Gli avvisi di pagamento delle cambiali non arrivano mentre le bollette per l’energia elettrica e telefono portano, alcune volte, ritardi di almeno un mese.
E’ solo di due giorni fa il caso di una famiglia del rione Consorzio che dopo aver ricevuto la bolletta della Telecom dell’ultimo bimestre si è vista recapitare anche quella di ottobre. Sotto accusa c’è l’ufficio di smistamento di via Acquaro invaso ogni giorno da una mole di lavoro eccessiva. Lo stesso ufficio lavora infatti sia per San Cipriano che per Casal di Principe. I due paesi raggiungono insieme una estensione di trenta chilometri quadrati con circa 34 mila abitanti.
Secondo Poste Italiane il disagio «è causato dalla improvvisa assenza per malattia di qualche addetto alla consegna della corrispondenza ed alle difficoltà che incontrano i sostituti non solo per la scarsa conoscenza della zona ma per le obiettive difficoltà legate in molti casi all’assenza di numerazione civica o carente toponomastica».
A Teverola nella sede in via Cavour, inaugurata solo due anni fa, la carenza di personale è ancora una nota dolente. Nonostante i quattro sportelli riuscire ad avere ritmi veloci ed efficienti è impensabile. A pesare sulla quantità di pratiche da smaltire oltre alle esigenze dei residenti, circa 13mila, c’è il flusso dei pendolari portati a Teverola dalla zona Pip.
A Casaluce per chi arriva alle 12 i ticket per rispettare il proprio turno non ce ne sono più. Gli sportellisti organizzano l’affluenza badando a non andare oltre l’orario di lavoro.
da “Il Mattino”, di Tina Cioffo (20.01.09)