MONDRAGONE. Il fallimento della gestione in house dei rifiuti ci conferma nellidea che amministrare non è lanciare annunci o rappresentare operatività bensì è una capacità più complessa.
Così i Verdi del circolo A. Langer di Mondragone. Le scelte importanti, per una Città, hanno bisogno di un lavoro collettivo, di analisi meditate e di procedure corrette. Non servono atti dimperio o cieca testardaggine. Siamo stati tra i primi a sostenere che la gestione municipalizzata dei rifiuti era inopportuna nel merito e impossibile tecnicamente. Inascoltati. Ma non importa. Peccato che lAmministrazione abbia perso quasi 4 mesi dietro a chimere. Meglio sarebbe stato impiegarli a costruire una raccolta differenziata che non cè, ribadisce Giancarlo Burrelli, leader dei Verdi.
Inoltre la scelta di continuare questo rapporto epistolare con Bertolaso, nella speranza di un assenso impossibile, rischia di creare un danno economico diretto ai cittadini. Infatti per questa Amministrazione è tempo di Bilancio previsionale e determinazione delle tariffe dei rifiuti, acqua e gas. Per i rifiuti, la mancata scelta di gestione ci mette a rischio commissariamento e nella impossibilità di stabilire il costo del servizio. Di conseguenza il costo della Tarsu, che i cittadini coprono al 100%, rischia di essere ancora più alto. A ciò si aggiunge la mancanza di introiti dalla differenziata che non cè, guadagno che potrebbe ridurre o annullare la tassa, come in altri Comuni (es. SantAnastasia ecc). Ecco limportanza di scegliere, di uscire dalle nebbie, di un colpo di reni dellesecutivo e, principalmente, della sua maggioranza consiliare. Già alla presentazione delle linee programmatiche, sostenemmo lassenza di una idea globale di Città e delle sue direttrici di sviluppo. Non vorremmo ripeterci. E, a giudicare dai primi segnali, non siamo ottimisti. Mondragone, e le sue componenti sociali, politiche e amministrative, sembrano abbandonate e prive di orientamenti. Come le nostre strade, ridotte a colabrodo, che ci costringono ad un percorso ad ostacoli, a schivare il pericolo, a sopravvivere alla precarietà. Troppo presto per una Amministrazione giovane, sulla quale tanti cittadini e forze politiche, come noi, avevano riposto speranze. Speranze legittime dopo nove anni di amministrazione di centrodestra che ha lasciato una Città sfibrata, dal punto di vista economico ed etico. Una Città che fu gestita da una classe dirigente di cui, proprio in questi giorni, si decidono le sorti giudiziarie, nella disattenzione e nel silenzio inquietante di troppi: politici, addetti ai lavori, società civile. Una città le cui flebili speranze rischiano di spegnersi nellinedia generalizzata.