MONDRAGONE. Mi rivolgo a tutti gli uomini di fede e di buona volontà perché tutti insieme fermiamo questa assurda la guerra. E vi invito a farlo con le armi della preghiera e della penitenza.
A tale scopo destiniamo la giornata festiva di domenica 11 gennaio 2009 al digiuno, alla penitenza e alla preghiera. Sono tre mezzi ben noti ai governanti, ai militari, ai civili delle parti in conflitto, perché praticate da sempre nelle rispettive religioni di appartenenza, ebraica e islamica.
Faccio appello tuttavia a quanti vogliono sinceramente la pace tra i cristiani, le altre religioni del mondo perché in questo frangente così delicato si mettano in essere ogni iniziativa per fare pressione su quanti hanno potere decisionale affinché termini il conflitto nella striscia di Gaza.
Alla potenza del digiuno e della preghiera aggiungano i capi religiosi di tutto il mondo un incontro per la pace, quanto prima, un vero summit per dire chiaramente da che parte stanno le religioni per fronteggiare la terribile piaga della guerra e non solo nel Medio Oriente.
Domenica per quanti si riconoscano cristiani o in altri giorni della settimana, per i fedeli di altre religioni o laici non credenti, destiniamo una giornata di digiuno per fermare la guerra.
In occidente soprattutto ove il cibo non manca ci si orienti anche per queste forme di pressione morale per dire chiaramente che noi siamo contro la guerra ovunque e comunque si combatte.
Perché la guerra è una sconfitta per tutti ed un’assurdità che non può trovare accoglienza nei pensieri e nelle azioni di uomini che non credono in Dio e tantomento in coloro che credono in Dio e pregano lo stesso Dio.
E’ mio desiderio arrivare ad uno sciopero della fame globale per contrastare con la forza delle idee e delle azioni individuali la forza distruttrice della guerra soprattutto contro civili e persone inermi, specie se sono bambini e donne di qualsiasi razza, cultura, nazione, popolo e religione.
Gridiamo forte il nostro no contro la guerra digiunando domenica e pregando ognuno a modo proprio per questa importantissima causa umanitaria.