AVERSA. Scoprire di avere una pancreatite e non sapere cosa fosse mi aveva subito allarmata. Ma per fortuna ho potuto usufruire di ottime professionalità nel reparto di gastroenterologia dellOspedale Moscati di Aversa, …
… dove sono stata ricoverata in pronto soccorso ad inizio gennaio, che mi hanno consentito di poter raccontare oggi una disavventura finita nel migliore dei modi.
Con queste parole si apre la testimonianza di una giovane donna, Immacolata Brancaccio di SantArpino, coniugata con Pasquale Perrotta di Succivo, mamma di due splendide bambine, per raccontare la sua positiva esperienza di degenza presso il nosocomio normanno, conclusasi poco più di una settimana fa.
I giorni che mi hanno vista ricoverata in ospedale non sono stati pochi – dice Imma – a causa di una forte pancreatite, le cui cause non sono state immediatamente rintracciabili con gli esami di routine. Per questo sono rimasta in ospedale ben tre settimane. Ma la sapiente professionalità e lattenta analisi dei medici che coadiuvano il primario del reparto, dottor Claar, cito lui per tutti, non hanno concesso tregua allinfiammazione, le cui cause nella maggior parte dei casi restano ignote. Non nel mio per fortuna. Sottoposta, infatti, a cure del personale infermieristico, secondo il protocollo medico per questi casi, ed alle coccole di un marito molto paziente e meticoloso, che ha tempestato di domande il personale disponibile e accogliente, ho trascorso il lungo periodo di ricovero sentendomi al sicuro, seppur impensierita per il decorso altalenante dei valori tenuti costantemente monitorati.
Desidero, dunque, con queste poche e semplici parole ringraziare lOspedale Moscati, in particolare tutti i medici e gli infermieri del reparto dove ero ricoverata, e soprattutto la direzione sanitaria, nelle persone del dottor Tatavitto e del suo vice dottor Nicola Monteaperto, per gli sforzi quotidiani che compiono, insieme alla dirigente dellAsl Ce2, dottoressa Antonietta Costantini, per assicurare alle strutture ospedaliere locali il massimo della professionalità, della competenza e della disponibilità. Nonostante il momento di forte difficoltà che vive la sanità campana, infatti, – ha concluso Imma – che è percepibile dai pazienti, perché anche io ho ascoltato dal di dentro le lamentele di tanti medici e infermieri sovraccaricati di lavoro a fronte di scarsità di risorse, ho potuto constatare che il presidio aversano, grazie alle sue grandi professionalità, funziona bene ed assicura ogni giorno altamente cure adeguate ai malati.