AVERSA. Dopo il grande successo del primo ciclo di film al cineclub del Vittoria di Aversa, parte dal 20 febbraio al 26 maggio latteso secondo ciclo di proiezioni.
La formula, sapientemente ideata da Ermanno Russo, è sempre la stessa: spettacoli il lunedì e il martedì, tranne alcuni casi nei quali labbonamento può essere utilizzato anche nei week end quando la pellicola rimane in programmazione per unintera settimana, al prezzo di 13 euro per nove film.
Come al solito, lelemento di maggiore interesse risiede nellindubbia qualità dei titoli, che assicurano alla città normanna il passaggio di lungometraggi altrimenti invisibili.
Apre la serie Milk di Gus Van Sant, reduce da 8 nomination allOscar 2009 e in pole position per guadagnare il meritato riconoscimento al miglior attore Sean Penn, calatosi alla perfezione nei panni del primo politico americano dichiaratamente omosessuale eletto dal popolo.
Seguono il sorprendente israeliano Il giardino di limoni di Eran Riklis, premio del pubblico al Festival di Berlino 2008 e plurinominato agli ultimi European Awards, e il cult Lospite inatteso di Tom McCarthy, che ha regalato allinterprete principale Richard Jenkins uninsperata candidatura allAcademy Award. Vicende politiche e personali sono alla base dell’eccellente “Frost/Nixon-Il duello”, che, oltre ad aver segnato il ritorno alla regia del premio Oscar Ron Howard, ha rappresentato per il veterano Frank Langella un’auspicata rinascita artistica certificata, anche, dalla candidatura all’Oscar.
Altri film in cartellone sono lisraeliano Valzer con Bashir di Ari Folman, autentico caso cinematografico dellanno, il francese Ti amerò sempre di Philippe Claudel, interpretato da unemozionante Kristin Scott Thomas, decretata, per questo ruolo, miglior attrice europea del 2008, e lo statunitense Duplicity di Tony Gilroy, storia damore e spionaggio tra gli esplosivi Julia Roberts e Clive Owen.
Infine, il cinema nostrano, che è presente con due titoli capaci di unire divertimento e impegno sociale grazie a “Diverso da chi” di Umberto Carteni sul tema della bisessualità e “Si può fare” di Giulio Manfredonia sul tema della pazzia.