CASERTA. I carabinieri del comando provinciale di Caserta, agli ordini del colonnello Carmelo Burgio, hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 15 affiliati al clan camorristico Lubrano-Ligato, collegato a quello dei Casalesi.
Le accuse sono di associazione mafiosa, omicidio, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi, danneggiamento. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale del capoluogo campano nellambito di una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana.
Il clan Lubrano-Ligato ha il predominio dei traffici illeciti sul territorio del comune di Pignataro Maggiore e di quelli viciniori. Il capo storico della famiglia Ligato è Raffaele Ligato, detenuto allergastolo dopo la condanna per lomicidio del sindacalista Francesco Imposimato, compiuto a Maddaloni nel 1983 per colpire lattività del fratello magistrato, Ferdinando Imposimato.
Gli arrestati sono, oltre al boss Ligato già in carcere: Gaetano e Giuseppe Lubrano, Pierino e Raffaele Ligato, Pietro Borrelli, Antonio Izzo, Antonio Palumbo, Luigi Messuri, Pietro Mercone, Gerardo Palumbo, tutti di Pignataro, Antonio Cuccari di Pastorano, Vincenzo Pellegrino di Giugliano, Primo Letizia di Vitulazio.
Tra gli indagati, circa 40, anche un giornalista che avrebbe esercitato pressioni verso la direzione del suo giornale chiedendo lallontanamento dellaltro giornalista, Enzo Palmesano, i cui articoli non erano graditi dal clan.
Le indagini hanno ricostruito larco delle eccellenti alleanze condotte nel tempo dal sodalizio, legato alle cosche di Cosa Nostra di Totò Riina e Bernardo Provenzano in Sicilia, attraverso i Nuvoletta di Marano di Napoli (Napoli). Con questo storico gruppo napoletano, a capo, negli anni 80, della Nuova famiglia contrapposta alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, i Lubrano erano legati anche da parentela (Raffaele Lubrano, poi ucciso, aveva sposato la figlia di Angelo Nuvoletta). Altro collegamento emerso è quello con lala perdente nella guerra avvenuta nei primi anni 90 allinterno del clan dei Casalesi (nota coma la mattanza di camorra) facente capo al gruppo De Falco – Quadrano – Caterino.
Ultimamenteil sodalizio agiva in accordo e sotto legida dello stesso clan dei Casalesi. Infine, ulteriore alleanza documentata è quella con il clan Massaro, operante nei comuni di San Felice a Cancello e ridotto ai minimi termini dallArma di Caserta negli ultimi anni.
Mi congratulo con la magistratura e le forze dellordine. Questo è sintomo del fatto che non ci si è concentrati solo sullAgro casalese ma si guarda a tutta la provincia. E un sollievo per me e la mia amministrazione sapere che le cosche verso le quali ci siamo fortemente esposte siano state debellate dal nostro territorio, commenta il sindaco di Pignataro Maggiore e capogruppo di Alleanza Nazionale alla provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, che, dopo aver appreso la notizia, ha telefonato al colonnello Burgio, congratulandosi con lui e con i suoi uomini del successo di questennesima operazione. Secca la risposta del Comandante dei Carabinieri: Ora ci aspettiamo maggiore coraggio dai cittadini di Pignataro.
Nella foto, da sinistra, Raffaele Lubrano e Raffaele Ligato