NAPOLI. “E mentre Bassolino & c., ormai recitano a soggetto, la Campania finisce sempre di più in brache di tela”. E’ il commento del Capo dell’opposizione in Consiglio Regionale, Francesco D’Ercole, …
… alla lettura del decreto dirigenziale n. 29 del 27 gennaio, per l’assegnazione dei contributi all’attività teatrale, pubblicato sul Burc “Per dirla parafrasando una vecchia canzone continua con quel decreto – certo firmato dal dirigente dell’Agc, ma con la supervisione e la regia della Giunta un altro milione di euro in fumo se ne va. Di questi fondi 625mila euro, vengono attribuiti a 33 enti di produzione teatrale, operanti per la stragrande maggioranza a Napoli e provincia, mentre soltanto 5 finiscono nelle altre province (1 di 6mila e 500 euro va ad Avellino , 2 per un totale di 38mila e 500 a Benevento, 1 di 8mila e 900 Caserta, ed 1 di 27mila e 500 a Salerno), mentre ben 544mila e 500 euro finiscono a 28 enti del napoletano. Stesso modello distributivo per i 102mila destinata all’attività di distribuzione teatrale, anche in questo caso a far la parte del leone è Napoli, che nell’elenco degli enti beneficiari, ne iscrive 4 che complessivamente portano a casa 69mila e 700 euro, mentre soltanto un contributo per un importo di 32mila e 800 euro finisce in quel di Caserta. Infine, dei 307mila e 600 euro destinati agli esercizi teatrali, 1 di 8mila euro finisce ad Avellino, 2 per un totale di 22mila euro vanno a Salerno e ben 11 per un totale di 270mila euro a Napoli”. “Al di là, però aggiunge ancora il Capo dell’opposizione dell’ennesima dimostrazione del napolicentrismo di questa giunta, mi domando, nella condizione in cui è ridotta la Campania in questo momento, con le farmacie che da tempo reclamano il pagamento delle loro spettanze e minacciano la serrata; gli scandali che si susseguono un giorno dietro l’altro (vedi i casi Isola e Asl 1 scoppiati la settimana scorsa); il turismo che non decolla, anzi arretra per mancanza dei servizi; era proprio il caso di spendere questo altro milione dopo gli oltre 25 investiti in precedenza nella promozione, tra portali web, fiere e sagre, mostre e spettacoli di piazza, oltretutto soltanto virtuale del turismo in Campania?” “Oltrettutto conclude D’Ercole non è certo regalando pochi spiccioli a qualche operatore amico e lasciando a secco tutti gli altri che si può rilanciare il settore in crisi, anche perché i prezzi dei biglietti, non sempre accessibili a tutti, e la crisi finanziaria globale in atto, spingono sempre più le famiglie a starsene in casa e godersi in pace i programmi tv”.