I Circoli della Libertà denunciano il degrado sul Monte Faito

di Redazione

 NAPOLI. «Il degrado in cui versa il Monte Faito rappresenta la vera “Caporetto” della sinistra napoletana, che non è mai stata in grado di agire al fine di produrre un sensibile rilancio di tutta la struttura».

E’ quanto ha sostenuto Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania, con riferimento alle condizioni in cui versa il Monte Faito, ovvero la vetta più alta dell’intera catena dei Monti Lattari che, lo scorso maggio 2007, è stato ceduto della Fintecna, società in dismissione dell’ex-gruppo Iri, in comproprietà alla Provincia di Napoli ed alla  Regione Campania. «Mi sono pervenute – spiega Sicignano – nell’ambito del sito internet (ww.cdlstabia.com) alcune fotografie ritraenti uno scenario davvero raccapricciante. Quando si sale sul Faito – aggiunge il vicepresidente regionale del movimento della Brambilla, che se la prende direttamente con l’amministrazione provinciale – oramai si ha l’impressione di entrare nella terra di nessuno, perché è inammissibile lo stato in cui versa attualmente tutta la montagna. Dalle foto pervenuteci – continua – emerge in maniera evidente la presenza di ferraglie abbandonate, case diroccate con tetti penzolanti, cartelli abbattuti da chissà quando, catapecchie di ferro ad ogni angolo. Vi è, altresì, una mancanza di alcun tipo di controllo e di alcun segno di civiltà e, ad avvolgere i visitatori, vi è solo degrado ed incuria ovunque. In realtà, è solo grazie ai tanti volontari che si interessano della montagna se la situazione non è ancora peggiore». Eppure, per Sicignano, il Monte Faito, almeno dal punto di vista naturale, non è solo degrado. «Per fortuna la cornice ambientale è emozionante, così come il paesaggio che è possibile ammirare da alcuni punti del monte è di quelli che lasciano senza fiato. Peccato che ancora una volta – conclude -, in provincia di Napoli, si debba parlare di occasione mancata per il turismo e di beni naturali non valorizzati».

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