I supercomputer studiano i cambiamenti del nostro clima

di Redazione

I supercomputerCAPUA. Sabato 31 gennaioè statoinaugurato a Lecce il Centro di Supercalcolo del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), una struttura di ricerca scientifica, di cui il CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) di Capua è uno dei soci fondatori.

Tale Centro punta ad approfondire le conoscenze nel campo della variabilità climatica, le sue cause e le sue conseguenze, attraverso lo sviluppo di simulazioni ad alta risoluzione, con modelli globali del sistema terra e con modelli regionali, con particolare attenzione all’area del Mediterraneo.
Tutto ciò allo scopo di disegnare scenari futuri sui cambiamenti climatici dei prossimi decenni e valutare il loro impatto su economia, agricoltura, zone costiere, ecosistemi marini e terrestri, ciclo idrogeologico e salute.
Per questo, il CMCC svolge anche un’importante azione di supporto alle Autorità di Governo nelle cooperazioni internazionali sui temi del cambiamento climatico ed è Focal Point in Italia per l’IPCC (Intergovernamental Panel for Climate Change).
Il lavoro di ricerca del CMCC si basa su un network, costituito dalla sede centrale di Lecce e 5 sedi periferiche a Capua presso il CIRA, Bologna, Milano, Sassari e Venezia, in cui sono distribuite tutte le funzioni dell’intera filiera degli studi sui cambiamenti climatici. Ciascuna Divisione opera sui propri progetti di ricerca avvalendosi anche delle competenze e delle conoscenze che provengono dagli altri poli.
Una Divisione specifica, dedicata all’impatto del clima sul suolo e sulle coste è stata creata ed è già attiva presso i Laboratori e Servizi Informatici del CIRA, dove opera un gruppo di ricercatori già in possesso di una notevole esperienza in questo campo, maturata anche presso l’Earth Simulator Centre di Yokohama in Giappone, il più importante centro mondiale dedicato allo studio del clima. L’attività riguarda in particolare il monitoraggio del territorio e lo studio di fenomeni di dissesto idrogeologico, come piene, frane, alluvioni, connessi ad eventi meteo eccezionali. Negli ultimi anni si è verificato, infatti, un progressivo aumento di tali fenomeni catastrofici, le cui cause vanno ricercate non solo nei cambiamenti climatici, o in eventi naturali, ma anche e soprattutto in uno sfruttamento intensivo del territorio.
Per svolgere queste attività il CMCC si è dotato di supercomputer che utilizzano tecnologie all’avanguardia. Il primo Supercalcolatore del CMCC, un sistema vettoriale/parallelo NEC SX-8R, è stato installato al CIRA alla fine del 2007. Nel corso del 2008, il Centro di Supercalcolo del CMCC di Lecce che sarà inaugurato sabato, si è dotato di ulteriori due supercomputer per una potenza di calcolo complessiva pari a 30 TFlops (30.000 miliardi di operazioni al secondo), cui si aggiunge una capacità di immagazzinamento dei dati (storage) di 1,5 PetaBytes – ossia 1,5 milioni di GigaBytes.
Il 31 gennaio in concomitanza con l’inaugurazione del Centro di Supercalcolo del CMCC, avrà luogo a Lecce un convegno e alcuni incontri con scienziati, economisti e Ministri per discutere del “Clima che verrà”.

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