ROMA. 40 ordinanze di custodia cautelare, 31 in carcere e 9 ai domiciliari, sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma nei confronti di due cosche camorristiche, di cui una considerata vicino al clan dei Casalesi.
Altre 33 persone sono indagate a piede libero. Loperazione, a cui hanno partecipato oltre 500 carabinieri, ha interessato il basso Lazio, tra le province di Roma, Frosinone, Latina e Caserta.
Le accuse, per le 40 persone coinvolte, sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, truffa, estorsione, false fatturazioni, evasione dIva per milioni di euro e trasferimento fraudolento di beni. Sequestrati beni e attività commerciali per un valore di 80 milioni di euro ed effettuate numerose perquisizioni in varie località in Italia e allestero.
Due le organizzazioni colpite. La prima facente capo a Gennaro De Angelis, confederata al clan dei Casalesi, che negli anni aveva realizzato un vero e proprio impero economico, acquisendo la gestione di numerose attività commerciali e imprenditoriali. La seconda capeggiata, invece, da Ciro Maresca, originario di Castellamare di Stabia ma da tempo stabilitosi a Roma (imparentato con Assunta Maresca, detta Pupetta, moglie dello storico boss Pascalone e Nola), a cui si addebita la realizzazione sistematica di estorsioni, ricettazione e riciclaggio in danno di imprenditori operanti nel settore del mercato delle autovetture.