CASAPESENNA. A dieci mesi dal suo insediamento, lamministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Zara va a casa. Stamani hanno rassegnato le dimissioni ben 13 consiglieri su 16, tra cui lex sindaco Fortunato Zagaria, …
… il presidente del Consiglio Antonio Garofalo, lassessore al Bilancio Antonino Diana, Saverio Diana, Salvatore Carmellino, Luigi Amato e Giuseppe Fontana.
Ora si andrà ad elezioni anticipate, previste per il 6 e 7 giugno, visto che cè tutto il tempo per inserire il Comune nellelenco di quelli che andranno alle urne. La scadenza, infatti, è fissata tra due settimane.
Il dottor Luigi Palmieri, si legge in una nota inviata dalla Prefettura di Caserta, viceprefetto in servizio, è stato nominato commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’Ente.
Intanto,cè chi sospetta che Zagaria abbia beffato il suo ex vicesindaco Zara per ritornare sulla poltrona di primo cittadino. Ricordiamo che le ultime amministrative a Casapesenna ebbero uno scenario inedito: per Zara, infatti, fu una passeggiata di salute visto che si presentò ununica lista, la sua.
Un vero e proprio attentato alla democrazia, perpetrato in un
territorio che invece chiede a gran voce il riscatto, partendo proprio dalla
partecipazione condivisa delle scelte che riguardano la popolazione. Quella dei
consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni rappresenta una brutta pagina
per la storia di Casapesenna, scritta senza ricorrere ad alcuna forma di
confronto, rinunciando al dialogo e abbandonando ogni senso di responsabilità
nei confronti dei cittadini. A vincere è stato solo uno sfrenato personalismo. Il sindaco Giovanni Zara non si
spiega come i consiglieri abbiano potuto interrompere la propria attività
amministrativa senza neanche ritenere necessaria la convocazione di una seduta
del consiglio comunale, ma preferendo altresì la strada subdola di un blitz consumato attraverso le dimissioni
rassegnate alla presenza di un notaio ed attuando una congiura che, oltre a
non aprire alcuno spiraglio al tentativo di risolvere le divergenze e i
problemi, non rende certo onore a chi ne è stato artefice. Per quanto
riguarda la mia esperienza di sindaco – commenta con fermezza Zara – non ho alcun rimpianto. In dieci mesi di
amministrazione sono state promosse numerose e fervide attività tutte
indirizzate a migliorare la qualità di vita del paese, la crescita sociale e
culturale, lo sviluppo urbanistico, il riordino della macchina amministrativa.
Quel che ho da dire dinanzi a quanto accaduto- sostiene il sindaco- è che sempre ho agito nella piena trasparenza, nel
rispetto della mia dignità e nel nome della libertà di scelta.
Gli unici a non firmare le dimissioni sono stati Umberto Zara, Alessandro Cirillo e Giuseppe Sparaco. Proprio Umberto Zara, esponente dellUdc, esprime la sua disapprovazione per la scelta dei 13 ex colleghi consiglieri: Sono un uomo di partito e per questo condivido la linea adottata a livello nazionale e provinciale, secondo cui non bisogna far prevalere le contrapposizioni di natura politica sul bene della collettività, ma piuttosto tentare in ogni modo di superare le diatribe dando valore prioritario al mandato degli elettori.
I riflettori sono, in particolare, puntati sulle dimissioni rassegnate da Antonino Diana, che era passato dal Pd allUdc. Proprio non riesco a comprendere come abbia potuto apporre la propria firma a sostegno di una scelta voluta dalle stesse persone che mai hanno esitato a puntare il dito contro la sua attività amministrativa. Ma come ha fatto – incalza Zara, riferendosi a Diana – a sposare la causa portata avanti da quei consiglieri che nelle ultime sedute civiche lo hanno attaccato così duramente e gratuitamente?.
Nelle prossime ore si attendono provvedimenti da parte della segreteria provinciale dellUdc, che potrebbe optare per lespulsione di Antonino Diana dal partito. Non sarò per le mezze misure – annuncia Zara – o espelleranno lui o mi dimetterò io. Bisogna vivere il partito con serietà, senso di responsabilità e soprattutto con quella dignità che ogni uomo, soprattutto quando è chiamato a rappresentare la popolazione, deve necessariamente avere.
Il coordinatore cittadino di Alleanza Nazionale, Carmine Piccolo, commenta: Si è interrotto un percorso di rinnovamento. Le premeditate dimissioni dei tredici consiglieri e la conseguente sfiducia al sindaco Giovanni Zara sono la triste dimostrazione che Casapesenna non era pronta ad un significativo cambio di rotta. In soli dieci mesi di amministrazione Zara è riuscita ad imprimere la sua impronta e il suo attivismo ed è per questa ragione, evidentemente, che non gli è stata data la possibilità di continuare. Il sindaco Zara ha iniziato un importante riordino della macchina amministrativa, del corpo di polizia municipale, si è attivato per la realizzazione nel nostro paese di una federazione del Coni, ha avviato progetti di finanziamento per la pubblica illuminazione, arredo urbano, condotte idriche, ha animato le tematiche giovanili con la costituzione del forum comunale dei giovani, ha fatto rivivere la cultura con la presentazione di libri. E questi sono solo alcuni dei diversi provvedimenti che sono stati posti in essere. Con Zara – conclude Piccolo – a cadere sono le speranze del bene comune.
Sconcerto quello manifestato dal senatore Gennaro Coronella, presidente provinciale di An. Non riesco ancora a crederci e sinceramente non ho nemmeno compreso i motivi che hanno portato alle dimissioni di 13 consiglieri comunali ed il conseguente scioglimento del Consiglio comunale di Casapesenna. Meraviglia e stupore sono i sentimenti che provo in questo momento soprattutto se penso alla bella accoglienza che l’Amministrazione comunale tutta ebbe a riservare al sottosegretario di Stato, On. Alfredo Mantovano, solo il 30 gennaio ultimo scorso. Non nascondo nemmeno una profonda amarezza perché vedo vanificato ogni sforzo profuso per riscattare una zona profondamente ferita dal disagio sociale e dal disastro ambientale. Al sindaco Giovanni Zara intendo riconfermare stima e affetto certo che la popolazione di Casapesenna saprà reagire ad un atto che reputo di grave irresponsabilità e che penalizza fortemente la città.