Greco e Ciardiello: “No alla frammentazione del Pd”

di Redazione

da sin. Greco e CiardielloCASERTA. Ecco il testo integrale del documento che ha come primi firmatari Ubaldo Greco, esecutivo regionale del Pd e assessore al Comune di Caserta, e Pietropaolo Ciardiello, capogruppo Pd alla Provincia, …

… nel quale vengono illustrati i motivi per cui un’area del Pd, pur sentendo la propria vicinanza all’anima riformista del partito, ha deciso di non partecipare all’iniziativa convocata presso l’Hotel Vanvitelli.

Riceviamo e pubblichiamo:

Sull’iniziativa promossa dall’Area dei Riformisti casertani del Pd per venerdì all’Hotel Vanvitelli riteniamo opportuno fare qualche considerazione. Anzitutto, pur ritenendo che ogni momento di confronto sulle prospettive del partito è un evento positivo e utile nella difficile situazione con cui il Pd sta facendo i conti, abbiamo deciso di non partecipare perché secondo noi convegni e dibattiti non possono essere convocati e gestiti in maniera da incentivare proprio i processi che gli organizzatori proclamano di voler combattere.

La frammentazione delle varie anime e sensibilità presenti nel Pd, ad esempio, che è il risultato anche della tormentata nascita del partito in Terra di Lavoro, non trova certo antidoti in convocazioni che proclamano la “debolezza e divisione dei gruppi dirigenti”, la “paralisi e elefantiasi degli organismi”, la “indeterminazione programmatica”, elementi che sarebbero infine “i tratti distintivi del Pd casertano”.

Sono frasi che sottendono un giudizio duro e definitivo, inspiegabile per vari motivi. Primo: se elefantiasi e (soprattutto) paralisi, pur senza essere “tratti distintivi del partito” casertano, sono rischi di questa situazione, essi si possono addebitare sicuramente a tutte le componenti, e quindi anche a coloro che li additano al pubblico ludibrio. Secondo: in pratica così l’area dei Riformisti Casertani (definizione, componenti e confini per la verità non chiariti dal comunicato) mette sotto accusa tutto l’attuale vertice del partito, a partire dall’intera segreteria, che con l’attuale segretario condivide la responsabilità delle ultime scelte del Pd. Terzo: è paradossale che a denunciare tale catastrofico stato sia, con il comunicato di convocazione, proprio il numero due del partito.

Sorvolando allora su questo infelice incipit, diciamo che siamo anche noi convinti, come si dichiara nel comunicato, della necessità che tutti lavorino per superare le divisioni, che si deve contribuire (tutti) al buon funzionamento degli organismi dirigenti e che bisogna dotare il partito di una condivisa piattaforma programmatica.

Proprio per questo pensiamo che:

Vale la pena di coinvolgere in iniziative come quella programmata per venerdì i tanti che nel partito per sensibilità, storia personale e convinzione si riconoscono o si possono riconoscere nell’area a cui fa riferimento la convocazione ma che inspiegabilmente sono stati ignorati dagli organizzatori. C’è necessità di un riformismo nuovo, espressione delle migliori energie e competenze, capace di modernizzare il governo regionale e locale in cui abbiamo responsabilità.

Le aggregazioni che nasceranno o che sono già nate nel partito nazionale e/o casertano, non possono – direttamente o indirettamente, pena l’impoverimento e la marginalizzazione del Pd – continuare a fare riferimento alla logica degli ex (ex Ds, ex Margherita, addirittura ex De Franciscis, etc.) ma devono guardare avanti, essere aperti a tutti dentro e fuori il partito e soprattutto, a nostro avviso, caratterizzarsi per contenuti e proposte.

La costruzione del partito democratico deve rappresentare per tutti un motore nuovo della politica, un percorso che va costruito guardando oltre le vecchie appartenenze correntizie, ripulendosi dei linguaggi di apparato e confrontandosi con le nuove espressioni della società con una vera capacità di dialogo.

Il rilancio del partito e la sua credibilità sono oggi condizionati dall’abbandono definitivo del macchiavellismo della cattiva politica per cui il fine giustifica sempre i mezzi e della gestione di basso profilo che fa premio sul progetto, sui valori e sulle stesse caratteristiche identitarie del nostro agire.

Infine: problemi, prospettive e proposte devono trovare spazio e confronto in una riunione immediata della direzione provinciale del partito, che – insieme agli altri organismi dirigenti – è il luogo ideale per iniziare, tutti, a invertire la rotta.

Greco-Ciardiello

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