CASTELVOLTURNO. Dopo larrestato di altri componenti del gruppo di fuoco del clan dei Casalesi, capeggiato da Giuseppe Setola, nella serata di domenica la Polizia ha arrestato quattro esattori dellorganizzazione criminale.
Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, agli ordini del vicequestore Rodolfo Ruperti, coadiuvati dal servizio centrale operativo e dagli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura Distrettuale di Napoli nei confronti di quattro uomini di Castel Volturno: Esterino Antonucci, 38 anni, detto Biscotto (nella foto in alto); Alessandro Gravante, 58 anni, detto Zi Lisandro u giudice, sorvegliato speciale; Aldo Russo, 46 anni, detto U Marrucchin, Massimo Vitolo, 50 anni, sorvegliato speciale.
Sono gravemente indiziati di associazione a delinquere di stampo mafioso, per la loro appartenenza alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi e, più specificatamente, al gruppo facente capo a Setola, nonché di estorsione continuata ed aggravata dal ricorso al metodo mafioso.
A. Gravante |
Aldo Russo |
Massimo Vitolo |
Le indagini della Squadra Mobile hanno permesso di individuare gli appartenenti al clan Setola che negli ultimi mesi avevano assunto, sotto la sua egida, la conduzione delle attività estorsive sul litorale domitio, vessando sistematicamente numerosissimi commercianti ed imprenditori, anche attraverso la pretesa e la riscossione di modeste somme di denaro, al fine di conseguire non solo un illecito guadagno ma, soprattutto, per ribadire ed affermare il predominio del gruppo bidognettiano in unarea storicamente soggetta al suo controllo. gli investigatori, anche attraverso attività di intercettazione telefonica ed ambientale, hanno ricostruito numerosi episodi estorsivi, praticati in forma capillare e continua attraverso una metodica vessazione degli operatori economici del litorale domitio.
Le indagini, innanzitutto, hanno consentito di individuare in Esterino Antonucci, sino a pochi mesi fa ritenuto pregiudicato di piccolo spessore criminale ed estraneo alle organizzazioni camorristiche, il principale referente di Setola riguardo alla riscossione ed alla distribuzione delle estorsioni, evidenziandone il ruolo di cerniera tra gli storici affiliati e le nuove leve che ne hanno ereditato la conduzione delle attività illecite sul territorio. Antonucci aveva assunto un ruolo preminente in tali attività, organizzando e pianificando con criminale determinazione lattività degli altri fermati, cui era assegnato prevalentemente il ruolo di contattare le vittime e riscuotere materialmente il pizzo, anche se gli stessi partecipavano ai processi decisionali del gruppo.
Tra le vittime del sodalizio criminale sono stati individuati titolari di caseifici, negozi di elettronica, ma anche piccoli artigiani ed ambulanti ed i raccoglitori delle pigne della pineta di Castel Volturno, cui, a seconda della raccolta, veniva imposto il pagamento di una cifra fissa per quintale. Le estorsioni non risparmiavano neppure persone vicine o imparentate con altri gruppi criminali, alle quali, comunque, veniva reso il favore di effettuare un regalo. La tangente, addirittura, veniva imposta anche ai figli di uno dei fermati, Alessandro Gravante, raccoglitori di pigne.
Il denaro estorto, come risulta esplicitamente dalle conversazioni intercettate, veniva in gran parte consegnato, sino al suo arresto, direttamente a Setola, ed in parte diviso tra gli affiliati.
Tre dei fermati (Gravante, Russo e Vitolo) erano sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei comuni di residenza e sono noti per la loro storica affiliazione al clan Bidognetti, per il quale svolgevano il ruolo fiduciario di esattori.
Gli stessi erano stati condannati nel gennaio 2002, insieme a Francesco Cirillo, 34 anni, Alessandro Cirillo, 32, a sei anni di reclusione per la tentata estorsione a danno di Domenico Noviello, titolare di unautoscuola assassinato dal gruppo Setola il 16 maggio 2008 a Baia Verde, frazione di Castel Volturno.