CESA. A pochi giorni dalla scomparsa del suo rettore Don Luigi Oliva, un raid notturno ha violato la sacralità della chiesa della Madonna del SS. Rosario.
Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 febbraio alcuni balordi si sono introdotti nella chiesa, probabilmente accedendovi attraverso lattiguo Municipio, forzando un portoncino di ferro. I malviventi si sono impossessati delle due acquasantiere che si trovavano agli ingressi laterali, della statua della Madonna della Speranza, delle due sculture poste sulle mensole ai lati dellaltare, del Sacro Cuore di Gesù custodito allinterno di un sacrario e, infine, di un crocifisso ligneo di origini molto antiche.
La banda ha anche forzato la porta di accesso allorgano superiore e ha rovistato nella sacrestia alla ricerca, probabilmente, delle offerte dei fedeli. Hanno atteso che i ragazzi, soliti incontrarsi nello spiazzale antistante al municipio, facessero ritorno a casa e, aiutati anche dal rumore della pioggia battente, hanno compiuto il raid. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cesa, guidati dal comandante Giuseppe Liquori, che hanno effettuato i rilievi ed avviato le indagini.
E la seconda volta che viene preso di mira un luogo sacro. Era la metà di novembre, infatti, quandofu compiuto un furto nella chiesa della Madonna dellOlio: i ladri entraronodal cantiere posteriore eattraversarono lintero cimiterofino a raggiungere lingresso principale dove, forzando le due porte secondarie, ebbero libero accesso alla piccola cappella, rubando due statue raffiguranti degli angioletti che si trovavano ai lati dellaltare e una effige sacra raffigurante una colomba posta al di sopra del tabernacolo contenente le ostie consacrate.
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