PIEDIMONTE MATESE. Febbraio 2008: per la prima volta, grazie all’impegno della associazione “10 Febbraio”, il Comune di Piedimonte Matese ricorda, con celebrazione ufficiale, i Martiri delle Foibe e gli esuli di Istria Fiume e Dalmazia.
Ci eravamo lasciati così, con una toccante manifestazione presso la Casa Comunale e con la partecipazione delle scuole cittadine, esattamente un anno fa. Con una promessa: il Sindaco assicurò l’impegno dell’Amministrazione le celebrazioni dell’anno a seguire.
Oggi ci ritroviamo, ad un anno di distanza, ed il sentimento predominante è la delusione. Siamo profondamente delusi come comunità, che tanto si era impegnata per portare avanti un ricordo che fosse condiviso. Siamo profondamente delusi come uomini, perché presi letteralmente in giro, nella nostra buona fede, da chi è soltanto succube della propria incapacità.
Oggi tutta Italia ricorda: nelle scuole, nelle piazze, nei municipi. Tutta Italia, tranne Piedimonte, dove un Assessorato alla Istruzione e Cultura decide di scegliere a proprio piacimento cosa è giusto ricordare e cosa no. Uno stereotipo vecchio sessant’anni, scritto da chi ha sempre avuto la presunzione di conoscere la storia, ma che ha soltanto saputo insegnare menzogne.
Come per il 9 Novembre, data delle celebrazioni per il crollo del Muro di Berlino, anche oggi l’amministrazione comunale, dimenticando volutamente, non rispetta le Leggi dello Stato, allorquando la l. 92/04 riconosce il 10 febbraio come “Giorno del Ricordo” al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati.”
Ma noi, conoscendo i nostri amministratori, sappiamo che non basta una legge ad arginare la faziosità e l’arroganza con le quali sono soliti gestire il potere.
Chiediamo rispetto e dignità, affinché davvero possiamo costruire insieme una memoria condivisa.
Si assuma le proprie responsabilità l’Assessore alla Istruzione e alla Cultura, e offra davvero alla cittadinanza la possibilità di conoscere la storia in ogni sua pagina. Se ciò non avviene, vuol dire che non si è in grado di assolvere ai propri compiti istituzionali. In tal caso, l’assessore rassegni immediatamente le proprie dimissioni.
L’AREA IDENTITARIA chiede oggi pubblicamente al Sindaco Cappello e all’Assessore Leuci un incontro per ottenere chiarimenti e provvedimenti. Intanto renderemo omaggio, silenziosamente, a tutte le vittime che per qualcuno, purtroppo, ancora non sono degne di esser ricordate.
Saremo presenti presso gli istituti scolastici cittadini, e consegneremo simbolicamente ai Docenti un fiocco tricolore, affinché la memoria non venga cancellata, perché proprio dalle scuole desideriamo rinasca la volontà comune di conoscere e comprendere la nostra storia. Senza più menzogne, senza più omissioni.