GALLO MATESE. “Gentilissimo Presidente Fabrizio Pepe, il movimento dei Giovani del Matese ha il dovere morale di rispondere a ciò che Lei ha dichiarato in data 17/02/2009 sul giornale Buongiorno Campania dove esprime …
… il suo rammarico e “dispiacere” nei confronti della nostra pacata e legittima iniziativa di volantinaggio che invece, secondo il suo parere, “offende la dignità della gente di Gallo Matese”.
Ma qual è la dignità di un popolo? Su quale filo si regge? Da un punto di vista laico, la dignità è “collegata all’esercizio della capacità di determinare sia ciò che è da considerare di valore, sia il modo di vivere la propria vita”.
Noi crediamo profondamente al valore ed al significato di questa parola per non renderci conto che da troppo tempo è stata calpesta! L’indirizzo politico dell’Alto Matese considera e rispetta davvero la dignità dei cittadini? I fatti parlano da soli e dimostrano con evidenza assoluta che il benessere comune è stato poco o per nulla tutelato. Lei ha l’onore di dirigere la Comunità Montana del Matese che è stata creata per far fronte al disagio economico e culturale legato alle posizioni geografiche dei nostri luoghi. Cos’è migliorato? Le strade che sono dissestate ormai da tempo immemore? I disagi continuano ad essere innumerevoli. E’ inammissibile che le persone che vivono qui siano in difficoltà anche nell’avere acqua corrente!
Per non parlare della complessa e sentita questione del trasporto pubblico. Gli anni passano, ma le problematiche sono le stesse e, guarda caso, si decide di organizzare un coordinamento sullo sviluppo sostenibile, in un momento di estrema difficoltà della giunta comunale e, per l’ennesima volta, si dimostra che “i fari si accendono” sul nostro paese solo ed esclusivamente quando la sedia del Primo Cittadino traballa. Perché? La sua presenza è importante anche se non riesce a risolvere piccole faccende come quella ad esempio, della linea telefonica che salta continuamente, comportando difficoltà anche potenzialmente pericolose? Il rapporto Brundtland, come sicuramente saprà, consiste in “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” e, poiché la parte politica che vorrebbe attuare questo progetto è la stessa responsabile di situazioni mai risolte e che, secondo il nostro sentire, poco si è interessata al problema dell’equità, della distribuzione, del disagio, per quale motivo, secondo il nostro opinabile punto di vista, non possiamo contestarla? Quando dei giovani protestano ed affermano delle opinioni, quando c’è qualcuno che non si accoda, quando la partecipazione è sgradita al pensiero di una parte politica, tutto ciò è ledere la dignità? Oppure rappresenta semplicemente la volontà di affermare quei principi per troppo tempo sviliti e che hanno reso le nostre realtà invivibili come testimonia la fuga dei giovani verso le città, lo spopolamento progressivo ed infine la piaga del lavoro. Chi è in una certa misura, responsabile del “deperimento demografico” se non chi amministra? Possibile che solo ora si noti che il nostro sia diventato un paese fantasma? Giovanni Falcone disse: “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”. Noi Giovani del Matese stiamo lottando per questo, sinceramente, con voglia, con determinazione e coraggio, interessandoci e preoccupandoci solo del benessere dei cittadini, della nostra realtà che proteggeremo ad ogni costo. E voi? Cosa avete fatto?
Se Lei ha ritenuto che il nostro brusìo, lecito, corretto ed educato, sia stato lesivo della dignità degli abitanti di Gallo Matese, cortesemente allora Le chiediamo un suo maggiore impegno, una sua maggiore visibilità per dimostrarci che è realmente intenzionato a valorizzare e rendere più dignitoso il vivere di tutti.
Noi continueremo a batterci per salvaguardare la nostra amata terra perché “occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”. Le parole di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono e saranno il nostro cavallo di battaglia.
Cordialmente,
Pamela Chiodi, membro dei Giovani del Matese”