Brucia l’Australia: decine di morti e interi territori devastati

di Redazione

 MELBOURNE. Da tre giorni gli incendi stanno devastando la zona nord di Melbourne, nel sud-est dell’Australia e già hanno provocato decine di morti, si parla di 84, carbonizzati nelle case, nelle scuole, nelle auto con le quali cercavano di allontanarsi dalle fiamme.

Distrutte decine di migliaia di ettari di territorio e almeno 640 case, mentre altre 14mila sono senza energia elettrica. Una delle principali cause dell’emergenza sono l’eccezionale ondata di caldo torrido, con temperature che sfiorano i 50 gradi, la siccità e i forti venti. Le autorità hanno promesso di punire i piromani che, secondo gli inquirenti, hanno contribuito ad alimentare i roghi. La situazione è così grave che il premier dello Stato di Victoria (dove si trova Melbourne), John Brumby, ha accettato l’offerta da parte del governo federale di far intervenire l’esercito. Migliaia di pompieri e volontari sono impegnati, con l’aiuto dall’alto di aerei ed elicotteri anti-incendio. L’Australia si trova a fronteggiare l’emergenza incendi più grave dal 1983, dal famigerato “mercoledì delle ceneri” che causò 75 morti, anche se quella attuale si è ormai rivelata ben più disastrosa.

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