Eluana, si va avanti. Berlusconi: “Speravo che Napolitano capisse”

di Antonio Taglialatela

Napolitano-BerlusconiUDINE. Il decreto legge emanato dal governo per bloccare lo stop all’alimentazione artificiale per Eluana Englaro non ha la firma del presidente Giorgio Napolitano, per questo si procederà con il protocollo presso la clinica “La Quiete” di Udine.

“Ciò che avviene in queste ore non può avere alcun effetto su quel che succede qui, noi andiamo avanti”. Parole dell’avvocato Giuseppe Campeis, il legale della famiglia Englaro.

Intanto, il ministro del Welfare Sacconi ha inviato a Udine tre ispettori per cercare di bloccare il protocollo. Ma lo stesso avvocato Campeis si dichiara tranquillo: “Non credo che gli ispettori inviati dal ministro abbiano la facoltà di bloccare quanto stabilito dal decreto della Corte d’Appello di Milano. Stiamo operando al di fuori del servizio sanitario nazionale, in quanto si tratta di un servizio appaltato tra l’associazione ‘Per Eluana’ e la casa di riposo”.

Da Cagliari, dove si trova la campagna elettorale delle regionali, il premier Silvio Berlusconi ritorna sulla vicenda di Eluana e sul rifiuto del Quirinale di firmare il decreto del governo: “Speravo che il Colle capisse, che potesse superare una posizione legata a fatti giuridici, anche non condivisibili, e che noi non condividiamo, soprattutto perché il decreto del governo è stato fatto per salvare una vita umana. La lettera del Quirinale giunta ieri al Consiglio dei Ministri era piena di contenuti con riferimenti a tratti e leggi che a nostro avviso trascurava la verità su questo caso che è quella di una vita umana a rischio e che conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge”. Poi ha aggiunto: Non capisco come non si possa sospendere la procedura per Eluana: francamente mi lascia stupito che dei professionisti, dei medici che sono votati a salvare la vita umana, possano invece impegnarsi in un’azione che porta sicuramente alla morte, anche attraverso delle crudeltà come quella di privare ad un organismo umano l’alimentazione e la nutrizione”.

Dall’opposizione viene giudicato irresponsabile l’atteggiamento del governo, che sembra voglia aprire un conflitto istituzionale con il Quirinale. “Esprimiamo un attestato di stima e sincera vicinanza al Capo dello Stato – ha detto Giuseppe Fioroni del Pd – che con la propria responsabilità ha confermato il ruolo del Capo dello Stato come garante della Carta costituzionale nei suoi diritti e nei suoi doveri. Napolitano è stato oggetto di un attacco da parte del Presidente del Consiglio che apre nella nostra storia repubblicana un conflitto senza precedenti, proprio nel momento in cui il Paese ha bisogno di serenità. L’esatto contrario di ciò che il Presidente del Consiglio ha dimostrato”. In segno di solidarietà al presidente Napolitano, il Pd di Genova si è mobilitato stamani con un presidio dinanzi alla Prefettura.

“Aprire un conflitto istituzionale con la crisi economica che c’è sarebbe pura irresponsabilità”, afferma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. “Non c’è motivo – continua Casini da Milano, in occasione di un convegno del suo partito – di un conflitto istituzionale. Il presidente della Repubblica ha esercitato le sue prerogative. Noi abbiamo avuto un dissenso sull’opinione del presidente a cui però riconosciamo il ruolo di garante delle istituzioni”.

Nel messaggio per la 17esima Giornata Mondiale del Malato, in programmal’11 febbraio,Papa Benedetto XVI, pur non facendo alcun riferimento alla vicenda Eluana, ha riaffermato con vigore “l’assoluta e suprema dignità di ogni vita umana”, anche “quando è debole e avvolta nel mistero della sofferenza”.

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