LUSCIANO. Gli agenti del commissariato di Polizia di Aversa, agli ordini del dirigente Eliseo Nicolì e del vice Luigi Graziano, hanno arrestato, nella zona dellagro aversano, 13 persone con laccusa di traffico di droga. video
Si tratta di due organizzazioni che, secondo quanto accertato dagli inquirenti,sono riconducibili alla fazione del clan dei Casalesi capeggiata da Francesco Bidognetti, alias Cicciotto e mezzanotte, detenuto e condannato all’ergastolo.
Loperazione, denominata Total Impact 2, segue quella effettuata nellagosto del 2005 quando fu sgominato il clan camorristico facente capo a Paolo Di Grazia (attualmente collaboratore di giustizia), operante nei comuni di Carinaro, Gricignano e Aversa. In quelloccasione furono emesse 14 ordinanze di custodia cautelare a carico del boss Di Grazia e dei suoi affiliati. Lattività investigativa portò successivamente allarresto di tre esponenti del clan Bidognetti, tra cui un appartenente alla Guardia di Finanza, con laccusa di estorsioni ai danni di imprenditori locali.
Le indagini, col passare del tempo, sono proseguite, portando allindividuazione di altri due gruppi dediti alla detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana: uno nella zona di Lusciano, capeggiato da Salvatore Pezone, laltro ad Aversa, con a capo Luciano Esposito, alias Gnagnariello, entrambi ritenuti fiancheggiatori dei Bidognetti.
A carico di questi due gruppi sono state eseguite le ordinanze emesse dal gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda. A Lusciano sono finiti in manette: Tobia Di Caprio, 23; Gennaro Iavarone, 22; Bernardo Pezone, 22, e Salvatore Pezone, 31 (questi ultimi fratelli); Vittorio Santini, 50, e Antonia Santini, 26 (padre e figlia). Ad Aversa, invece, Luciano Esposito, 28 (già detenuto) e Giancarlo Esposito, 25 (fratelli); Angelo Della Puca, 31 anni; Elio Orabona, 32; Giovanni Vicario, 27; Michele Vinciguerra, 31. Arresti domiciliari per Roberto Esposito, 27 anni, di Aversa, che si trovava già in obbligo di dimora in provincia di Livorno.
Tutti i destinatari delle ordinanze sono stati associati al carcere di Santa Maria Capua Vetere, tranne la Santini, trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli.