MARCIANISE. “Dopo ben 33 anni di peripeziee di molti miliardi spesi,è stato completato (ma mai inaugurato!) l’Ospedale di Marcianise.
Il Consiglio Regionale nel 2008, con apposita legge, ha trasformato L’ospedale da DEA di II’ ad ospedale di I livello riducendo i posti letto da 84 a 59 che oggi diventa ospedale clinicizzato con l’aggiunta di 85 posti letto riservati alla Seconda Università degli Studi. Tutto questo sarebbe stato formalizzato attraverso una convenzione tra ASL CE 1 e S.U.N. Di tale convenzionen on si conosce, né la validità giuridica, né il contenuto in realtà non si è nemmeno certi della sua avvenuta sottoscrizione. E’ certo soltanto che la S.U.N. con i suoi rappresentanti ha occupato l’Unità Operativa di Medicina. Questo è awenuto in assenza di qualsiasi disposizione scritta, a conoscenza dei dipendenti, della Direzione Generale dell’ASL CE/l che disciplinasse e chiarisse come si sarebbero organizzate e interfacciate le attività della S.U.N. stessa con quelle Ospedaliere.
Tali atti, continuano a pervenire in forma verbale ai dipendenti senza che gli stessi abbiano la possibilità di conoscere le determinazioni inerenti i propri compiti e ruoli professionali nell’ambito della nuova orgarizzazione e, quindi privi di logica orgarizzativa aziendale. Praticamente si navigaa vista!
Attualmente esiste già una situazione critica, per altro denunciata dai sanitari del Pronto Soccorso, in quanto, non viene effettuato triage (ovvero i pazienti non vengono selezionati circa il grado di gravità) e, con la soppressiondee i posti letto delle UU.OO. di Medicina, Chirurgia ed Ortopedia c’è l’impossibilità da parte degli operatori di Pronto soccorso di ricoverare presso la struttura di Via Santella, per cui i pazienti vengono e venanno trasferiti presso altre struttur eo spedaliere regionali ed extraregionali, con un evidente disagio dell’utenza territoriale.
Il paradosso è che gli utenti locali non troveranno accoglienza in questo Ospedale, mentre pazienti provenienti da zone distanti accederannao alla struttura! Queste sono solo alcune delle domande che i dipendenti si pongono sul futuro e sul tipo di assistenza che potrà erogare all’utenza. I dipendenti auspicano che le forze sociali e politiche di questo territorio pongano al centro della loro attivita il futuro dell’assistenza sanitaria sul territorio marcianisano”.