Si dimettono 17 consiglieri: l’amministrazione Fecondo di nuovo a casa

di Antonio Taglialatela

Filippo Fecondo MARCIANISE. Era appena stata reintegrata dal Tar, che aveva posto fine ad un lungo periodo di scioglimento per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata, ma oggi l’amministrazione del sindaco Filippo Fecondo ritorna a casa.

E non per un altro provvedimento del ministero degli Interni, bensì per le dimissioni di ben 17 consiglieri comunali, 11 dell’opposizione e 6 della maggioranza. Al Comune, dunque, tornerà un funzionario della Prefettura fino alle prossime elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi già a giugno.

Per la maggioranza si sono dimessi Angelo Grillo e Franco Mastroianni del neo gruppo Forza Marcianise, Gaetano Tartaglione (Sdi) e i tre del Pd Pasquale Tartaglione, Tommaso Valentino e Angelo Golino, quest’ultimo consigliere provinciale; per la minoranza 7 dell’Udc, 3 del Pdl e un indipendente. Il tutto formalizzato dinanzi al notaio Domenico Iodice.

Sembra che dietro il “complotto” ai danni di Fecondo abbia avuto come registi il consigliere provinciale Golino (che nutre ambizioni da sindaco), l’altro consigliere provinciale marcianisano Vincenzo Letizia e il presidente del Consiglio comunale Salvatore Bizzarro, quest’ultimo che ha rinunciato a dimettersi perché la sua firma non era necessaria.

Dunque, anche a Marcianise si ripete il “refrain” che sta danneggiando molti comuni, ovvero porre in essere congiure per mandare a casa le amministrazioni in carica e così ritornare al voto, per soddisfare le ambizioni di potere degli aspiranti sindaci di turno. E’ successo, in ordine, a Calvi Risorta, Sparanise, Casapesenna, ora succede a Marcianise, dove forse qualcuno ha dimenticato che, in tal modo, la città ripiomba nel baratro in cui si è trovata per oltre un anno di commissariamento. Ma il benessere dei cittadini, ormai, non rientra più nei “programmi elettorali”.

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