Caso Maisto, il Pd chiede intervento del Prefetto

di Redazione

Elpidio MaistoSANT’ARPINO. Il Gruppo consiliare del Partito Democratico chiede l’intervento del Prefetto affinché sia ripristinato il diritto dei consiglieri della minoranza a svolgere il loro ruolo di vigilanza e di controllo.

In particolare, il gruppo Pd segnala al Prefetto Ezio Monaco quanto sta accadendo nella conduzione dei lavori del Consiglio Comunale e sulla persistente “azione prevaricatrice” del Presidente del Consiglio, del Sindaco e degli amministratori nei confronti del gruppo di minoranza, “con continui e reiterati abusi e violazioni di norme e regolamenti”.

Il “casus belli” è stato determinato dall’atteggiamento tenuto dalla maggioranza in occasione del Consiglio comunale nel quale si doveva prendere atto della reintegrazione del consigliere Elpidio Maisto a seguito della sentenza del Tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere.

“Al tal proposito – spiega il Pd – la maggioranza, senza alcun motivo tecnico o politico, inopinatamente ha votato il rinvio dell’intero consiglio comunale e successivamente la Giunta, nella seduta del 6 febbraio scorso, ha proposto appello in merito alla sentenza che dichiarava insussistente la incompatibilità del consigliere Elpiio Maisto”.

“Risulta del tutto evidente – continua la nota inviata al Prefetto – che tale comportamento rappresenta una vera e propria ritorsione nei confronti della minoranza e lesivo dell’immagine del consigliere Maisto e dell’intera Istituzione Consiglio Comunale. Nel merito si evidenzia un atteggiamento contraddittorio ed ondivago della maggioranza, infatti, prima si procede a mettere all’ordine del giorno. La presa d’atto e la reintegra del consigliere Maisto, convocandolo nella sua qualità di consigliere comunale reintegrato in forza della sentenza numero 3629/08 e solo dopo, in sede di dibattito in Consiglio, per mera ritorsione nei confronti della minoranza, perpetuando il loro atteggiamento arrogante e antidemocratico, rinviano immotivatamente tale argomento, in palese contraddizione alle chiare affermazioni di esponenti della maggioranza (avvocato Lettera e avvocato Spanò) sulla volontà di rinunciare al ricorso in appello. Successivamente, in Giunta si procede al ricorso in appello. Tale atteggiamento è stato tenuto sin dal primo Consiglio Comunale, del 30/04/08 n. 6, sulla convalida degli eletti e solo perché ‘osammo’ contestare l’incompatibilità del sindaco Di Santo e del vicesindaco Spanò, perchè interessati direttamente o indirettamente su una vertenza contro il Comune di Sant’Arpino per danni subiti ad immobili del Condominio Di.Sa sito in via De Gasperi. Per questo motivo, votandosi la loro compatibilità, contestarono l’incompatibilità del consigliere Maisto, dichiarando che tale atto era scaturito dal nostro comportamento, quindi per ritorsione. Se a ciò si aggiunge il sistematico mancato rispetto delle decisioni assunte nella Conferenza dei Capigruppo (vedi convocazione del Consiglio per lunedì mattina, 23 febbraio), il persistere della Presidenza a non iscrivere all’ordine del giorno le richieste del gruppo Pd, una conduzione dei lavori improntata ad una evidente parzialità, la difficoltà ad avere atti e documenti, si ha chiaro il quadro di una situazione di difficoltà ad esercitare le funzioni e il ruolo assegnatici dagli elettori. Da qui la nostra richiesta al Prefetto di voler intervenire affinché sia ripristinata l’agibilità politica e democratica prescritte dalla legge, oltre a segnalare reiterati e persistenti violazioni di norme regolamentari sanzionabili dalla legge”.

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