Il soprintendente archeologico Pagano in visita a Sant’Arpino

di Redazione

 SANT’ARPINO. Il soprintendente per i Beni Archeologici delle province di Caserta e Benevento, Mario Pagano,in visita a Sant’Arpino per compiere un sopralluogo nell’area interessata dai lavori per la realizzazione del Parco Archeologico di Atella.

A ricevere il soprintendente, accompagnato dalla responsabile di zona Elena La Forgia, il sindaco Eugenio Di Santo e l’assessore ai Lavori Pubblici Elpidio Iorio.

“Avevamo sollecitato e fortemente voluto questo incontro – spiegano i due amministratori – perché è nostra intenzione rafforzare la collaborazione e la condivisione di questo importante progetto, qual è appunto il Parco Archeologico di Atella, che siamo certi avrà delle non trascurabili ricadute in termini sociali e culturali innescando dei positivi processi economici. Prossimamente, il 3 marzo, saranno aggiudicati i lavori di realizzazione del secondo lotto del Parco che consentiranno di restaurare il ìCastelloneì (unico reperto dell’antica Atella emerso), di perimetrare l’area del Parco e di avviare la campagna di scavi”.

Grande soddisfazione ha espresso il Soprintendente Pagano che ha anche voluto incontrare una delegazione di cittadini residenti a ridosso della zona del parco, impegnandosi a studiare di concerto con gli amministratori locali, procedure più rapide nella valutazione di pratiche edilizie laddove ne ricorrano i presupposti. Nella stessa mattinata il Soprintendente si è recato anche nel cantiere interessato dai lavori di ampliamento dell’area cimiteriale, precisamente nella zona in cui sono stati rinvenuti i resti di una fornace in uso in epoca romana. E’ stato istituito un tavolo di lavoro per arrivare in tempi brevi alla realizzazione, nell’area della fornace, di un museo che raccolga le testimonianze di arredi funerari atellani.

“Un intervento unico – continuano Iorio e Di Santo – perché trasforma il Cimitero in un luogo non solo di culto dei propri cari ma anche di conoscenza e studio”. La visita al seicentesco Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” è stata l’ultima tappa del soprintendente Pagano che ha espresso vivi apprezzamenti per le opere custodite, formulando anche suggestive ipotesi sulla probabile provenienza di alcune di esse.

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