SPARANISE. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Questo vecchio adagio popolare rende bene l’idea del nostro pensiero in relazione all’insistenza con la quale qualcuno vuol far passare come fatto storico l’esistenza di un “campo di concentramento” in epoca fascista in Sparanise.
Dopo le manifestazioni del 20 dicembre scorso costate parecchi soldi al Comune di Sparanise per pagare trofei, canti, fanfare, pietre laviche o meno, cataloghi, libri, spese tipografiche etc. avevamo creduto che la cosa fosse finita. Tuttavia quali eletti dal popolo, seppure con il ruolo di opposizione, abbiamo detto a chiare lettere che a nostro avviso il campo di concentramento a Sparanise non è mai esistito.
Dal punto di vista storico è una grande bufala che copre di ridicolo l’intera comunità sparanisana. Avevamo suscitato la questione non tanto per spirito di polemica, ma perchè credevamo che sotto Natale, con la crisi economica esplosa a livelli massimi, i soldi del Comune potevano essere spesi meglio e per iniziative che avessero potuto lenire le sofferenze economiche di tanti concittadini, e sono troppi, che non sono riusciti a festeggiare il Santo Natale degnamente. Le manifestazioni del 20 dicembre sul “campo di concentramento” sono state, come era ovvio, disertate dai cittadini di Sparanise.
Un giornalista ha documentato che la sfilata lungo le vie del corso del gonfalone comunale con il sindaco e qualche accolito non ha totalizzato che circa 20 (venti) partecipanti compresi i vigili, i carabinieri ed un sindaco ospite. Lo stesso convegno serale è stato disertato dai più ed uno dei convegnisti, per altro omnisciente in quanto ha relazionato in tutti i precedenti convegni patrocinati dal Comune, addirittura ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera a tutti gli assessori e consiglieri comunali lamentando che non erano stati presenti al convegno per ascoltare le sue dissertazioni facendo fare una figura meschina all’amministrazione a causa della scarsità di pubblico. C’erano infatti più oratori che ascoltatori.
Adesso, incredibile ma vero, quelle stesse persone hanno indetto per il giorno 3 febbraio alle ore 10.00 nei locali dell’ITC di Sparanise un nuovo convegno sempre avente ad oggetto il “campo di concentramento” di Sparanise. Sentiamo dunque il dovere di ribadire l’assurdita di tale affermazione e ribadiamo, solo per amore di verità, che a nostro avviso alcun campo di concentramento è mai esistito a Sparanise.
Diciamo questo non per spirito di polemica, ma perchè crediamo che gli sparanisani non sono dei fessi, non hanno l’anello al naso. Precisato che per campo di concentramento si intende comunemente un campo militare di prigionia e di sterminio di oppositori politici e discrimati razziali, insistere nel ritenere che il centro temporaneo di raccolta dei prigionieri in transito nella stazione ferroviaria sia equiparabile ad un campo di concentramento appare una assurdità enorme ed una offesa all’intelligenza media degli sparanisani. Le nostri fonti, non servono ricerche universitarie, basta parlare con gli sparanisani ultraottantenni, parlano di numerose persone che avevano accesso al centro ferroviario ed addirittura vi rubavano, con spirito patriottico per sottrarle ai nazifascisti, deterrate alimentari.
Di numerose, centinaia di persone, che sono scappate facilmente dalla stazione ferroviaria senza che i militari dell’asse abbiano ammazzato o anche solo sparato in direzione di un solo fugiasco. Alcuna struttura simile ad un campo di concentramento è stata mai rinvenuta a Sparanise a differenza dei veri campi di concentramento oggi musei per ricordare la ferocia nazifascista. Anche in Italia vi furono campi di concentramento, ma certamente non a Sparanise. Proprio in occasione dell’ultima manifestazione del 20 dicembre qualcuno ha richiesto dei messaggi ai presidenti delle camere e del governo.
Il presidente della Camera dei deputati pare non abbia proprio risposto, mentre il Presidente del Senato ed il Presidente del Consiglio hanno precisato nel loro saluto di sentire la vicinanza per gli episodi dell’ottobre 1943 con il chiaro riferimento all’eccedio nazifascista, non hanno minimamente accennato al “campo di concentramento”. Bisogna poi sfatare il mito che la medaglia d’oro sia stata conferita, dal Presidente della Repubblica, per altri motivi. La medaglia, come può leggersi nella motivazione, è stata testualmente concessa perchè “Nel corso della seconda guerra mondiale, importante centro per la raccolta e la deportazione di prigionieri, veniva sottoposto ad indicibili sofferenze che culminavano nell’eccidio di trentacinque cittadini barbaramente fucilati dalle truppe tedesche in ritirata. 1940 – 1945.”.
Anche in questo caso, la massima Autorità Nazionale non parla di campo di concentramento e francamente, conoscendo la serietà di chi istruisce tali decorazioni, possiamo affermare che tutte le ricerche storiche sono state affrontate con serietà e scrupolo. Neppure può sfuggire che Sparanise venne liberata dai nazifascisti proprio alla fine del terribile ottobre del 1943. In quegli anni a San Sabba ed in altri posti tristemente noti, vennero potenziati ed istiuiti i campi di concentramento. La storia ha anche raccontato che le principali deportazioni soprattutto in danno degli ebrei avvennero nel centro-nord. Scarse sono le tracce di comunità razziali radicate nel sud, deportate. Le motivazioni risiedono sopratutto nel fatto che il sud venne presto liberato grazie allo sbarco alleato in Sicilia, anche per questo un vero movimento di resistenza non è mai esistito al sud. Dove pure l’avversione al fascismo era forte e fiera. Infine ci sia concesso di affermare, anche quale erede diretto delle vittime dell’eccedio del XXII ottobre 1943, che la storia non è di una parte politica in danno dell’altra.
La storia è fatta dalla gente che ha vissuto, lottato ed è stata trucidata. A Sparanise i nazifascisti hanno barbaramente assassinato civili innocenti, e quella ferità è ancora profonda e non può essere rimarginata. Si offende la memoria di quelle vittime se si paragona la strage di innocenti ad un fatomatico “campo di concetramento” comprendo di ridicolo un episodio molto drammatico, che ha segnato la vita di tante persone costrette a vivere senza un padre o senza un giovane fratello.
Ai ragazzi dell’ITC che presumibilmente non faranno lezione il 03 febbraio dalle ore 10.00 per ascoltare del “campo di concentramento” chiediamo di avere coraggio e farsi dire dai relatori dove stavano nascoste le camere a gas, le baracche dei progionieri ed le torrette di controllo dei nazisti.
Avv. Salvatore Piccolo – consigliere comunale di Sparanise