TRENTOLA DUCENTA. Il prossimo 2 marzo si riunirà il Consiglio comunale e, nel frattempo, per i consiglieri del gruppo I Riformisti, bisogna fare chiarezza su alcuni punti allordine del giorno.
Per quanto riguarda le delibere relative ai lavori della pubblica illuminazione e delle fogne, occorre precisare che esse sono portate in Consiglio Comunale solamente per una integrazione del piano triennale 2009-2011 e, quindi, per un aspetto tecnico e non politico. In altri termini, le decisioni politiche sono state già prese con i rispettivi atti di giunta, per la verità questi ed altri interventi progettuali erano già avviati quando stavamo ancora in maggioranza. Essi erano e sono tuttora da noi condivisi ( anzi abbiamo avuto una parte non marginale nella loro genesi), perché sono degli strumenti per elevare la qualità della vita ed il benessere della collettività e non possono che essere condivisi. Per la verità, se critica ci deve essere, certamente, non la facciamo ai progetti approvati ma a quelli che si potevano approvare e che lAmministrazione non è stata capace di approvare nonostante che per alcuni di essi già disponeva di progetti come la riqualificazione delle strade periferiche (via Larga, via De Nicola e via Nunziale S. Antonio per 1.400.000 euro circa ) e lasilo nido in via Degli Olmi (per 700mila euro circa).
Un discorso a parte – continuano i Riformisti – merita la famosa piscina comunale di via Larga, infatti la cosa è dormiente così come lo è stata per circa venti anni. La soluzione è semplice ma ci vuole quella che al momento la maggioranza non è capace di esprimere e cioè la volontà politica di mettere in campo lunico procedimento in grado di dare la struttura completa ai cittadini e cioè un project-financing. Speriamo di sbagliarci ma pensiamo che di questo passo la piscina comunale continuerà a dormire fino al termine di questo mandato elettivo e chissà forse anche per laltro (dipende da come andranno le cose).
Per quanto riguarda gli incarichi professionali rispetto ai quali abbiamo presentato le mozioni di revoca, ribadiamo che abbiamo anche presentato un esposto allAutorità di vigilanza sui lavori Pubblici e se servirà siamo pronti a presentare tutto in Procura. Precisiamo, al riguardo, che la nostra azione, non ha come obiettivo i tecnici progettisti ma ,contrasta le procedure non trasparenti e irriguardosi della normativa e di conseguenza la discriminazione degli altri tecnici ,dovuta ad un azione amministrativa che non tiene conto anche dei propri regolamenti comunali e soprattutto dei principi etici di trasparenza e di parità di trattamento. Se questazione per qualche nostra ‘concittadina’ non merita considerazione sono suoi problemi, sappia però che la quasi totalità dei tecnici (salvo quelli che hanno preso incarichi) sono solidali con la nostra iniziativa, così come lo sono tanti cittadini, non direttamente interessati al problema specifico, ma che vogliono azioni amministrative trasparenti e non procedure contorte e finalizzate e spesso illegittime. Su tali temi, quando stavamo in maggioranza, abbiamo fatto le nostre battaglie, le stiamo facendo adesso dallopposizione ed a costo di passare per sognatori le continueremo a fare sempre e comunque. Sugli incarichi citati si è parlato, inoltre, di terne di professionisti richieste ai rispettivi Ordini Professionali in maniera trasparente ecc.. tutto questo è frutto di pura fantasia e non lo diciamo noi basta consultare i documenti e i verbali di affidamento e verificare che delle terne citate non vi è alcuna traccia.
Per quanto riguarda il punto sulla sicurezza dei cittadini vogliamo ribadire che con
Infine, nessuna polemica sulle cartelle esattoriali, il problema è recente e nasce dopo la sentenza della Corte Costituzionale datata 2008, che dichiara incostituzionale alcuni articoli che impongono le tariffe sulla depurazione anche in assenza di servizio prestato dalle Pubbliche Amministrazioni. In pratica si discuterà della legittimità dellaliquota dei ruoli idrici dovuti alla voce depurazione e degli eventuali provvedimenti da prendere per i passati cinque anni (dal sesto a ritroso sono prescritti) e soprattutto di quelli da prendere per i ruoli non ancora emessi. Considerato che la voce depurazione costituisce una parte cospicua delle bollette idriche che arrivano ogni anno ai cittadini pensiamo che sia cosa utile appurare se sono tenuti o meno a pagarla. Forse per alcuni cittadini (quasi sicuramente di parte).
Il civico Consesso – concludono – è solamente un luogo dove si fanno lotte intestine e personalismi a prescindere dagli argomenti trattati. Che dire, per fortuna cè chi la pensa diversamente e si interessa alle problematiche trattate e di questi tempi anche a come eventualmente poter risparmiare un po di soldi che non è male.