VILLA LITERNO. Pubblico in scena con gli attori, sul palco del teatro comunale di Casal di Principe, al Parco della Legalità, una villa confiscata ai boss della camorra e restituita alla collettività dal Consorzio Agrorinasce.
Un modo per coinvolgere gli spettatori in un lavoro di forte impatto visivo ed emotivo. Per questo motivo i posti sono limitati e chi arriverà in ritardo sarà costretto a seguire la rappresentazione in piedi. Lo spettacolo “La Strada. Materiali per un’indagine teatrale”, andrà in scena sabato (20.30) e domenica (18.30): giovani casertani e napoletani metteranno in scena “il paese più brutto del mondo”. I ragazzi hanno analizzato le domande a tratti ‘apocalittiche’ del romanzo “La strada” di Cormac Mc Carthy (Premio Pulitzer).
Quello che vedrete non è ancora uno spettacolo in senso proprio – così presenta lo spettacolo il regista Gigi Gherzi, che con Anita Mosca ha curato il laboratorio per Punta Corsara – è una presentazione che raccoglie materiali, scene, improvvisazioni e scritti. Teatro che diventa occasione per guardarsi allo specchio, per ridere, per piangere, per indignarsi, per scherzare. Il meglio che si possa chiedere. Il testo è nato dagli scritti e dalle improvvisazioni dei partecipanti. Attori che diventano anche autori, perché la responsabilità della parola non può essere delegata ad altri. Una scuola di arte e di vita.
Frammenti, frasi minime allinizio. Poi visioni, sempre più chiare. Poi la responsabilità di parlare delle cose. Così i giovani sono diventati autori di questo lavoro. Ognuno con le sue storie, le sue visioni, i suoi personaggi. I ragazzi si sono confrontati su quello che può essere il paese più brutto del mondo, ideando personaggi, atteggiamenti e situazioni. Dal potente all’avido, dall’arricchito al prepotente, dall’invasato al ‘cazzimmoso’, ma anche il debole, il matto, colui che mette la società davanti ad uno specchio.