Castellammare, “Giostre sicure”: raccolte 200 firme

di Redazione

 CASTELLAMMARE DI STABIA. «La grande risposta che i residenti del Centro Antico hanno dato, questa mattina, a tutti coloro che non credono nelle potenzialità della zona dimostra, ancora una volta, che Stabia può cambiare».

E’ quanto ha sostenuto Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del Circolo stabiese, dopo aver partecipato questa mattina alla petizione “Giostre sicure, ci metto la firma” promossa in Piazza Licerta (più conosciuta come piazza Grande).

 «Il degrado della giostrine – spiega Sicignano – è solo l’emblema dell’abbandono della zona ed i residenti del Centro Antico, attraverso la nostra petizione, hanno lanciato un messaggio a tutta la città affinché siano incentivati gli investimenti in un quartiere che, se opportunamente recuperato, potrebbe rappresentare un ottimo attrattore economico e turistico».

Con specifico riferimento alle giostrine, aggiunge Sicignano: «Nonostante la pioggia abbiamo raccolto centinaia di firme. Molti genitori mi hanno manifestato che, a causa del degrado della struttura, sono costretti a tenere i figli chiusi in casa per evitare che si fanno male nelle giostre arrugginite. In effetti – aggiunge – tutta l’area non sembra per niente conforme ai parametri europei relativi alla messa in sicurezza degli impianti per bambini. L’amministrazione – conclude – deve intervenire repentinamente, anche perché, stando così le cose, qualche bambino si potrebbe fare male seriamente».

Stesso discorso per Raffaele e Salvatore, residenti del quartiere: «Le giostrine rappresentano, per il nostro quartiere, una occasione importante per offrire ai nostri bambini momenti di felicità. Tuttavia, da tempo tutta la struttura è degradata e facciamo molta fatica per tenere i bambini lontani dagli impianti. Noi chiediamo – continua – solo di essere trattati come i residenti del centro città. Ora, così come hanno rimodernato le giostrine in villa comunale, spero che facciano altrettanto per quelle del nostro quartiere».

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