CASERTA. Bravo De Franciscis. Lultimo atto, quello della revoca alla Cementir sullinceneritore, è di grande riscatto.
E un gesto che motiva le sue distanze da quella sinistra, che è ferma e decisa a distruggere Caserta. Gli dico bravo, perché è stato un segnale che i casertani non possono non apprezzare. Cè il rammarico che su queste problematiche si sarebbe potuto tenere da parte lappartenenza politica, per la difesa del territorio da certi appetiti che nulla hanno a che spartire con la vera politica, quella che non si fa corrompere ed è al servizio del cittadino.
A sostenerlo è il Consigliere regionale di An, Angelo Polverino. Listanza di De Franciscis chiarisce ampiamente quello che tutti sanno. Lattività di incenerimento presenta delle ricadute dal punto di vista ambientale, particolarmente significative in considerazione della vicinanza allimpianto di abitazioni e di altre strutture pubbliche e private, caratterizzate da un notevole afflusso dei cittadini. Le ripercussioni saranno negative sulla salute pubblica e sulla tutela dellambiente di vita.
Adesso tocca a Petteruti. – continua Polverino – De Franciscis gli ha lasciato in eredità una precisa volontà. E siccome il Sindaco sa leggere bene in quale direzione vanno le posizioni del Presidente, deve muoversi per evitare che sia troppo tardi. Bisogna sostenere una forte campagna a difesa dellambiente e della città, altrimenti si creeranno dei presupposti irreversibili. Il Sindaco Petteruti deve urgentemente convocare un tavolo istituzionale, per fermare tutti i tentativi di aggressione di quello che resta di unarea fisicamente morta, per decenni di escavazione. Non ha altra scelta da fare, altrimenti la Regione non si fermerà. Lassessore Ganapini sta prendendo solo tempo. Purtroppo lui ha già deciso e per di più lha pure scritto e firmato. Solo un forte movimento, che renda partecipe tutta Caserta e le città interessate al disastro, può fermare la mano ed il volere della distruzione. Non è mai troppo tardi, se riusciamo a mettere da parte le divisioni e le incomprensioni che ci sono state.