CASERTA. Chiedo a Bassolino tutti gli atti riguardanti il Progetto Integrato Territoriale per Caserta, finanziato con 50 milioni di euro.
A fronte di una cifra così importante, nella qualità di Vice Presidente della Commissione di Controllo degli Atti, è necessario che venga accertato quale miglioramento socioeconomico vi è stato per la città e per quelle città coinvolte nel Programma. La Regione, grazie al ricorso dei fondi comunitari, doveva garantire la sostenibilità di unintegrazione tra quello che è lattrattore turistico-culturale più rilevante della città, la Reggia di Caserta e la conurbazione. Il Pit si è rilevato un grande fallimento, con uno spreco di denaro senza precedenti, che merita di essere attenzionato dalla magistratura contabile. E così che vanno in fumo le aspettative e le opportunità, che dovrebbero cambiare il volto di una città. Nel caso di Caserta non solo non cè stato alcun beneficio, ma addirittura il degrado continua a regnare incontrastato nel Parco della Reggia.
E il Consigliere di An, Angelo Polverino, che ritorna sulla recente polemica che ha lasciato i casertani senza parole e il Parco Reale in uno stato di totale abbandono. Non è bastato lattacco a Bassolino e a Velardi, lassessore al Turismo. Polverino, dopo linterrogazione dei giorni scorsi, ritorna alla carica, inchiodando la Regione alle sue responsabilità. La verità, continua lalleanzino, è che i diretti interessati nicchiano sulla questione. Il Parco va vigilato. Di questo passo si arriverà alla completa distruzione I 50 milioni erogati dovevano servire per tenere curata e salvaguardata larea, diventata una vergogna nazionale. Se è questa la situazione, inizio a dubitare sugli interventi che dovevano essere eseguiti allAppartamento storico, e precisamente alle alee del 700 e allala dellOttocento. Limpianto di illuminazione, il Parco ed il Giardino inglese, il Bosco di S. Silvestro rientravano nelle priorità, senza escludere il restauro dellimmobile.
A finire sotto la lente dellesponente di An anche lo studio, realizzato da Unioncamere regionale, per conto della Regione. LUnione Regionale delle Camere di Commercio raggruppa le cinque Camere di Commercio della Campania. La presentazione dello studio RicercAzione è stata fatta alla presenza dei Sindaci interessati al Pit, soprattutto quello di Caserta. Adesso bisogna capire che cosa è stato realizzato in conformità alle strategie di sviluppo locale, per favorire le iniziative imprenditoriali, collegate alla gestione ed alla valorizzazione dei beni culturali.
Si apre un altro fronte nella tormentata vicenda dellutilizzo dei Fondi comunitari e questa volta ad essere coinvolta è la città di Caserta. Ma il punto di arrivo non è solo la città di Caserta, perché ad essere coinvolti sono anche altri Comuni. Un ultimo attacco il consigliere Polverino lo riserva alla formazione e precisa: Laspetto più increscioso della vicenda riguarda proprio la formazione degli operatori del verde storico. Il Pit fa riferimento a questa particolare figura, fondamentale per la tutela del verde dei siti come quello della Reggia. Va chiarito se è stata fatta la formazione e quanti sono oggi gli operatori del verde storico e come operano nellambito delle strategie poste in essere dal complesso di azioni del Pit. Dove sono a Caserta o forse si sono persi nei meandri dellindifferenza della formazione professionale della Campania? Quella che è solo fantasma, per capirci.