PIEDIMONTE MATESE. “In merito all’esposto dell’ Confartigianato, che chiede all’amministrazione comunale di intervenire rispetto al GAP ( gruppo di acquisto popolare ) nato qui a Piedimonte, come del resto in tantissime altre città d’Italia, …
…il Partito della Rifondazione Comunista-circolo di Piedimonte Matese tiene a sottolineare alcune cose. Innanzitutto il pane non viene “venduto” , come invece erroneamente sottolineato nella nota della Confartigianato.
Il nostro pane viene acquistato ad 1 euro al kg contrattando il prezzo direttamente con il produttore e viene distribuito ai soci del Gap senza che vi sia ricarico alcuno.Il pane viene acquistato da un panificatore che rilascia regolare fattura.
Invece di citare studi, i panificatori ci dovrebbero spiegare come mai, mentre il prezzo del grano e della farina scendono, quello del pane sale o nella migliore dell’ipotesi resta invariato ed alto. C’è poi un altro aspetto che ci preme sottolineare: la nostra iniziativa è finalizzata a chiedere l’intervento del Governo e delle istituzioni locali per mettere in campo misure efficaci di contrasto al carovita e alle speculazioni che nella gran parte dei casi ne sono alla base. Qui non si tratta di fare l’elemosina, come invece vorrebbe la Confartigianato chiedendo la distribuzione attraverso la Caritas: il diritto dei consumatori ad associarsi in gruppi d’acquisto popolari è sancito, solo per fare un esempio, anche dalla finanziaria 2008 negli art.266-267-268. Chiedendo al comune, non si sa a quale titolo, ” l’elenco dei nuclei disagiati”, la Confartigianato dimostra di non rispettare la dignità dei nostri soci e dei consumatori in generale.
Andremo avanti con questa iniziativa e chiediamo a tutta la maggioranza di Piedimonte Democratica di sostenerla, attraverso l’approvazione di uno specifico ordine del giorno in consiglio comunale e attivando misure di contrasto al carovita come l’istituzioni di spacci popolari comunali”.