ST.POELTEN (Austria). Mi dichiaro colpevole per tutti i capi di imputazione, così Joseph Fritzl ha ammesso la sua colpevolezza in pieno.
Il 73enne padre-mostro, che ha tenuto segregato e violentato la figlia Elizabeth per 24 anni, ha ammesso di essere colpevole di stupro, incesto, segregazione, omicidio colposo e riduzione in schiavitù. Il video della testimonianza di Elizberth ha mosso dentro di lui qualcosa e così ha raccontato delle sevizie e ha ammesso anche di aver dato fuoco al corpicino del piccolo Michael, il settimo dei figli- nipoti morto dopo poco la nascita. Dopo aver visto il lungo video-confessione di mia figlia sono pentito, e profondamente scosso. Mi dichiaro colpevole di tutti i reati che mi vengono contestati. Sì, ho sequestrato Elisabeth per ventiquattro anni, nella cantina che avevo costruito apposta allo scopo. Sì, ho abusato ripetutamente di lei. Sì, ridussi in schiavitù lei e i figli che le nacquero là sotto a causa dei miei stupri. E sì, sono anche responsabile della morte del piccolo, perché decisi di non affidarlo a cure mediche nonostante le suppliche di mia figlia di salvarlo.
Secondo il giornale tedesco Kurier, Elizabeth era presente, sotto forma anonima, in aula nelludienza di martedì scorso per assistere al processo che si è tenuto a porte chiuse. La figlia di Fritzl, infatti, sta scrivendo un libro sul suo calvario e stava cercando di raccogliere delle impressioni e osservare le reazioni di suo padre per integrare un libro che progetta di scrivere sul suo dramma.