ST. POELTEN (Austria). Secondo giorno del processo a carico di Joseph Fritzl, il padre mostro che ha segregato e violentato la figlia Elizabeth per 24 anni.
Lunedì il 74enne si era presentato al tribunale di St. Poelten in giacca e cravatta e con volto coperto da una cartellina blu, la scena si è ripetuta anche nelludienza odierna. Ieri il padre-mostro aveva raccontato la sua esperienza di vita con uninfanzia difficile dovuta al cattivo rapporto con la madre. Oggi, in aula, è stato visionato il video della deposizione di Elizabeth che aveva deciso di testimoniare a patto che non avesse rivisto il padre.
Nel video, che dura 11 ore, Elizabeth, oggi 43 anni, parla della sua prigionia, di come ha dovuto arrendersi nella lotta contro il suo aguzzino perché la sua vita dipendeva da lui, parla degli orrori subiti, degli abusi, della scatola piena di film porno che dovevano guardare insieme per poi rifare le stesse scene, delle ferite interne che riportava a causa della mania di suo padre si usare giocattoli sessuali di grandi dimensioni. Da questo rapporto incestuoso sono nati sette figli, uno dei quali testimonierà attraverso un video, e Elizabeth parlerà anche della morte del piccolo Michael, morto tre giorni dopo la nascita a causa di complicazioni respiratorie, il cui corpo fu bruciato dallo stesso Fritzl in una stufa.