Ddl sicurezza, la carica dei 101 del Pdl scrive a Berlusconi

di Angela Oliva

Alessandra MussoliniROMA. La carica dei 101 come è stata definita da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia, ha inviato una lettera al premier Silvio Berlusconi.

Nella missiva, che era stata firmata da cento deputati del Pdl a cui in ultimo si è aggiunto Gaetano Pecorella, viene chiesto al presidente del Consiglio di non porre la fiducia sul ddl della sicurezza poiché all’interno del provvedimento sarebbero contenute delle norme inaccettabili come quella che obbliga i medici e chiunque eserciti un incarico pubblico a denunciare i clandestini.

“Ti chiediamo – si legge nella lettera inviata a Berlusconi – di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Silvio BerlusconiSiamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell’infanzia e della maternità. Infatti – viene rilevato nella lettera – l’introduzione in sede penale del reato di clandestinità, come previsto dal ddl sicurezza, impone a medici e insegnanti l’obbligo di denuncia, così che il loro comportamento non ricada sotto i rigori degli articoli 361 e 362 del Codice penale, trattanti il reato di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio. Sarebbe – prosegue la lettera – una vera e propria trappola per bambini, da attirare con l’obbligo dell’istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell’educatore. Il risultato sarebbe l’esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da qualsiasi cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con conseguente rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi, e un regresso spaventoso in fatto di civiltà del nostro Paese. Tutto questo – conclude la lettera – va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile. Ti chiediamo di dare la possibilità a noi parlamentari di rimettere mano a quest’enorme offensiva per i valori che anche tu professi”.

Nella lettera i 101 deputati si dicono convinti dell’appoggio del presidente della Camera Gianfranco Fini e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Le reazioni del Pdl ma anche della Lega non tardano ad arrivare. Il presidente e il vicepresidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto e Italo Bocchino hanno affermato: “La lettera di Mussolini sul decreto sicurezza non è condivisa dal gruppo del Pdl. Per altro verso, sul merito del decreto è ancora in corso il dibattito in commissione”.

D’accordo anche il capogruppo della Lega Roberto Cota che ha dichiarato: “La lettera di Alessandra Mussolini stupisce e trovo molto opportuna la precisazione del Capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto che ha detto che non rappresenta la posizione del Gruppo. Il Governo non ha mai pensato di mettere la fiducia su questo provvedimento. La lettera evidentemente è figlia di manovre interne in vista del congresso del Pdl, ma non va bene strumentalizzare un argomento così importante e delicato come la sicurezza. Vorrei anche far presente che il ddl in questione è stato approvato al Senato con voto unanime della maggioranza dopo un ampio dibattito e con un pieno accordo politico”.

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