PALERMO. Dieci anni di reclusione per il pilota ed il copilota della Tuninter ritenuti responsabili del disastro aereo dellAtr 72, avvenuto il 6 agosto del 2005.
Il gup di Palermo Vittorio Anania, dopo tre ore di camera di consiglio, ha condannato, complessivamente, a 62 anni di carcere sette delle nove persone accusate: il comandante Chafik Gharby e il pilota Ali Kebaier, entrambi condannati a 10 anni, il direttore generale della Tuninter Moncef Zouari e il direttore tecnico Zoueir Chetouane, che hanno avuto 9 anni ciascuno, il responsabile del reparto di manutenzione Siala Zouehir, il meccanico Nebil Chaed e il responsabile della squadra manutenzioni Rhouma Bal Haj, 8 anni ciascuno. Assoluzione, invece, i capisquadra manutenzione Fouad Rouissi e Lofti Ben Jemia.
Le indagini hanno accertato che a causare lincidente fu lerrata installazione del nuovo indicatore del carburante che i tecnici avevano sostituito a quello vecchio ma che in realtà non era stato progettato per Atr 72 ma per lAtr 42 e, di conseguenza, segnalava la presenza di ancora 3mila chili di carburante mentre il serbatoio era completamente vuoto. Laereo era partito da Bari alla volta di Djerba in Tunisia ma arrivato sulla costa palermitana perse quota fino ad ammarare. Il disastro portò alla morte di 16 persone.
I familiari delle vittime erano presenti in aula questa mattina e indossavano delle magliette nere con le foto e i nomi dei loro cari. Alla lettura della sentenza hanno affermato: Proviamo ancora un dolore immenso che non se ne andrà mai. Ma almeno oggi abbiamo ottenuto un po’ di giustizia. Inoltre le famiglie delle vittime avranno anche un risarcimento economico per i danni subiti e due di loro (la Fondazione 8 ottobre e Vito Albergo, zio della bambina Barbara Baldacci), che nel processo si sono dichiarati parte civile, devolveranno il loro risarimento in beneficenza.