ROMA. Il Senato dà il via libera al ddl Calabrò sul biotestamento. Il testo è stato approvato con 150 voti a favore, 123 contrari e 3 astenuti e ora passa alla Camera.
Sul provvedimento si è aperto un duro scontro tra maggioranza e opposizione, questultima che parla di un ddl fondato sul tradimento e su parole ingannevoli. Il capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, che accusa la sinistra di voler aprire la porta alleutanasia, dedicando, senza nominare Eluana Englaro, la giornata di oggi a chi non cè più. Ma il Pd avverte: La legge approvata oggi non ha nulla a che vedere con il testamento biologico – dice Enzo Bianco – Siamo pronti al referendum.Sulla stessa linea dei democratici anche l’italia dei Valori.
Stamani, con 136 voti favorevoli e 116 contrariera stato approvato lemendamento che limita il potere della dichiarazione anticipata di trattamento da parte del paziente.
La cosiddetta “Dat”, quindi,non sarà più vincolante e anche la sua durata cambia, da 5 anni scende a 3.
Eravamo qui – ha affermato il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro – per scrivere un testo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma con questo emendamento mi chiedo di cosa stiamo discutendo, visto che le dichiarazioni non conteranno assolutamente nulla. C’è un limite oltre il quale la finzione non si regge più.
Ci fermiamo alla non obbligatorietà ha sottolineato il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello – per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche.
Contrari allemendamento sulla Dat anche i senatori dell’Italia dei Valori che hanno protestato con lesposiziuone di alcuni cartelloni con le scritte Testamento ideologico e Testamento bio-illogico. Il capogruppo dellIdv Felice Belisario ha ribadito la volontà del suo gruppo di raccogliere le firme per un referendum sulla questione: L’aula di Palazzo Madama sta approvando una bruttissima legge che imbroglia gli italiani. L’Idv proporrà ai cittadini di impugnare subito la legge con un referendum abrogativo riportando i cittadini al centro delle scelte. Lo Stato viene dopo la volontà dei cittadini.