SANTA MARIA A VICO. Durante una cerimonia ufficiale, avvenuta lo scorso mercoledì, il vescovo monsignor Giovanni Rinaldi ha riconsegnato ai fedeli la Congrega Lauretana, autentico tesoro di artigianato del qualei sammaritani, in particolare i cittadini della frazione Loreto e Figliarini, sono giustamente orgogliosi.
Rimasta chiusa al culto per tantissimi anni, la congrega è stata interessata da un intervento di ristrutturazione architettonica: eliminazione dellumidità e delle vegetazioni sulle pareti, rimozione e sostituzione della copertura; sostituzione delle grondaie, restauri dei paramenti murari, restauro di infissi in legno, sostituzione impianto elettrico.
Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco Adriano Telese, monsignor Francesco Perrotta (esperto di storia locale), il professor Gennaro Niola (direttore ufficio diocesano per i Beni culturali Ecclesiastici; larchitetto Salvatore Buonomo (ispettore della Sovrintendenza). Il primo cittadino, nel suo intervento, si è soffermato in particolare sullimportanza della Congrega ringraziando il vescovo per lestrema sensibilità mostrata, per aver ritenuto prioritario, rispetto ad altre esigenze della curia, tale intervento di ristrutturazione.
In qualità di primo cittadino dichiara Adriano Telese e a nome di tutta Santa Maria a Vico, intendiamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento a Sua Eccellenza, monsignor Rinaldi, per averci ridato un gioiello storico culturale e soprattutto devozionale. La congrega è per tutti i fedeli la summa della devozione alla Vergine Maria e di cui la confraternita si fece promotore erigendo tale luogo mistico di profonda riflessione cristiana. Lantica confraternita aggiunge il sindaco per le tante opere benefiche profuse negli anni, somiglia tanto ad unodierna associazione onlus che si occupa di problematiche sociali a sostegno di chi soffre. I momenti di preghiera, dunque, venivano accompagnati dalle opere che testimoniavano la vera fede. Confraternita che con fondi propri e senza alcun intervento delle istituzioni, eresse
La ristrutturazione, fortemente voluta dal vescovo Rinaldi, è stata realizzata grazie ad un contributo dellufficio Beni Culturali della Cei che con i fondi dellotto per mille ha coperto il 50% del costo del progetto; la restante parte della spesa è stata fatta propria dalla diocesi, alleviata da un contributo del Comune e della Banca Popolare di Novara. Ma sono ancora svariati gli interventi di ripristino che devono essere effettuati per riuscire a ridare completo splendore alledificio sacro.