Profanato il monumento del filosofo De Felice

di Redazione

 SPARANISE. Dopo il grave atto vandalico perpetrato ai danni del povero monumento dedicato alla memoria del poeta filosofo sparanisano monsignor Francesco De Felice, scopriamo un nuovo atto di vandalismo.

Se possibile, ancora più grave: addirittura è stato profanato con disegni osceni il monumento che neanche due mesi fa l’amministrazione comunale ha dedicato al Campo di Concentramento nazista di Sparanise. In quel caso è stata decapitata e poi è stata fatta sparire la testa del povero filosofo sparanisano, in questo caso è stata imbrattato con bombolette spray il retro del monumento in pietra lavica con immagini molto volgari: addirittura un grande ed inequivocabile fallo alto almeno due metri. Ci troviamo di fronte, quindi, non solo ad un atto di vandalismo ma anche ad un grave atto di inciviltà e scostumatezza. Soprattutto se si considera che il monumento, appena benedetto, ha il pregio di ricordare ai distratti quel campo che ha portato la medaglia d’oro al merito civile al paese. Un campo dove sono passati migliaia di deportati, dal casertano e dal napoletano, molti dei quali di passaggio prima di essere inviati ai campi di lavoro in Germania. Un campo, nato il 14 settembre 1943, su un deposito militare italiano costruito tre anni prima, ma sequestrato dai tedeschi all’indomani dell’armistizio con lo scopo di radunare uomini per fortificare Cassino ed inviare i più validi ai campi di lavoro.

 Il 20 dicembre scorso numerosi deportati, diedero la loro testimonianza diretta sul campo di Sparanise in un convegno, organizzato dall’amministrazione comunale nell’aula consiliare. Per l’occasione è stato inaugurato anche un pregevole monumento in pietra lavica del maestro caleno Nicola Migliozzi. Un artista molto bravo che vanta sue opere in musei e mostre non sono in Italia ma anche all’estero. Un monumento in cui Migliozzi, attraverso la sua originale pittura, manifesta una consumate padronanza della tecnica compositiva ed un suggestivo ed acceso impasto cromatico. Le sue opere aperte e polisemiche, hanno una triplice valenza: di ordine estetico, di natura etica e di connotazione storica.

Opere che ci ricordano che il rapporto tra gli uomini si istituisce nel segno del rispetto reciproco e fanno riferimento alla morte inflitta e subita in nome di ideologie nefaste e distruttive. Il maestro Migliozzi, in occasione della Giornata della Memoria sparanisana, dedicò al paese non solo questo bel monumento, ma anche la bellissima mostra intitolata “Il trionfo dell’odio è la morte”.

Sia il monumento che la mostra non sembra siano stati sufficientemente apprezzati. Lo dimostrano le polemiche della vigilia. Ma dal rifiuto al disprezzo il passaggio è intollerabile. Così qualche vandalo ha pensato di lasciare un segno (e che segno!) sul povero monumento, un segno ed uno scostumato che la città di Sparanise sicuramente non merita.

inviato da Paolo Mesolella

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