TRENTOLA DUCENTA. Alluscita della Sentenza della Corte Costituzionale numero 335 del 2008 riguardante la depurazione, molte associazioni si sono attivate proponendo ricorsi nei confronti dei Comuni.
Infatti, la sentenza chiarisce che nelle bollette idriche non vanno pagate le voci depurazione se non viene svolto regolarmente il servizio stesso.
Il gruppo consiliare dei Riformisti, a tal proposito, sottolinea di non aver mai spinto la popolazione a fare ricorsi, anzi di aver sempre detto che largomento andava approfondito e per tale motivo nel Consiglio comunale tenutosi il 2 marzo scorso, lo stesso gruppo è stato promotore della presentazione, avvenuta diversi giorni prima, del punto allordine del giorno riguardante le acque reflue e la voce depurazione. Intanto, successivamente alla richiesta di Consiglio Comunale, il Parlamento Italiano ha legiferato sul caso specifico della sentenza con
In particolare, il caso viene trattato allarticolo 8-sexies, che si porta integralmente:
Art. 8-sexiesDisposizioni in materia di servizio idrico integrato 1. Gli oneri relativi alle attività di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione, nonche’ quelli relativi ai connessi investimenti, come espressamente individuati e programmati dai piani d’ambito, costituiscono una componente vincolata della tariffa del servizio idrico integrato che concorre alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente. Detta componente e’ pertanto dovuta al gestore dall’utenza, nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione, purche’ alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati.
I Riformisti hanno portato il testo della legge ed altre documentazioni in Consiglio per affrontare la discussione, a cui erano però assenti molti consiglieri di maggioranza, anche per lora tarda in cui è terminata lAssise.
Non tutti hanno capito che cera già una Legge che disciplina la materia, spiega il consigliere Nicola Russo, che aggiunge: Abbiamo formulato una proposta che è stata parzialmente accettata e che prevede solamente che il Sindaco si farà carico di intervenire presso lautorità dambito competente per richiedere chiarimenti circa la posizione del nostro Comune.
Il gruppo consiliareritiene che il Comune di Trentola Ducenta sia inserito nel sistema consortile Regi Lagni e, quindi, dotato del depuratore consortile di Villa Literno. Tuttavia la sentenza fa riferimento anche alleffettivo funzionamento dei depuratori stessi. In pratica – continua Russo – il nostro Comune dovrebbe richiedere ai sensi del comma 2 del citato art. 8-sexies allautorità dambito leventuale importo da restituire ai contribuenti corredato dei documenti che testimoniano il funzionamento o meno per gli ultimi dieci anni.
I consiglieri hanno anche interessato alcuni illustri avvocati amministrati visti, secondo cui il contribuente dovrebbe presentare inizialmente una diffida al Comune per interrompere i termini. Successivamente, qualora lautorità dambito Ato 2 ed il Comune non rispettassero quanto previsto dalla Legge, dovrebbe presentare leventuale citazione in giudizio.