Asfalto in via Da Vinci, un lavoro fatto a metà

di Antonio Arduino
L'ordinanza in via Da VinciAVERSA. Quando
l’amministrazione interviene per risolvere un problema cittadino va segnalato,
perché come è doveroso “denunciare” le disfunzioni è altrettanto doveroso dare
merito al merito.

E in questo caso di merito si tratta per la rapidità con la
quale il sindaco ha risposto con i fatti alla provocazione di un gruppo di
cittadini aversani decisi a presentargli una petizione affinché modificasse la
toponomastica, cambiando il nome di via Leonardo da Vinci in “mulattiera Leonardo
da Vinci” tante erano le buche che la ricamavano.

Ne abbiamo dato notizia il 24
marzo e solo ventiquattro ore dopo Ciaramella ha firmato l’ordinanza di
ripristino del manto di asfalto. Il lavoro è stato effettuato il 2 aprile
cosicché, da venerdì 3 aprile, le buche che la tappezzavano sono sparite,
riconsegnando ai cittadini una strada degna di essere chiamata tale.

Tutto
bene, dunque? E invece no, perché, verificando il lavoro fatto, balza agli
occhi che l’intervento è stato parziale e limitato ad una sola delle “strade
gruviera” segnalate dai cittadini. Già, perché il manto d’asfalto è stato
ripristinato solo nel tratto compreso fra via delle Acacie e il Grattacielo
Bellorizzonte, lasciando com’era quella parte di strada che da questo edificio
va fino a piazza Bernini, mentre niente è stato fatto per rendere decente via
De Chirico. Un’arteria, quest’ultima, trasformata in gruviera da quando è diventata
quasi d’obbligo, grazie al nuovo dispositivo di traffico, per gli automobilisti
che vanno o tornano da quello che si definisce il “centro direzionale aversano”
per la concentrazione di uffici pubblici e privati, banche, scuole presenti.

via De ChiricoSu
via De Chirico, infatti, affacciano l’ufficio comunale tributi, la Gestline
oggi Equitalia, l’ufficio postale, l’agenzia delle entrate, l’Inail, una farmacia e, poco più in la, ci sono una banca,
l’agenzia per l’impiego, la caserma dei Carabinieri, l’Inps, una parrocchia e una
scuola, senza tener conto di bar, caffetterie, paninoteche e di un buon numero
di negozi di differenti categorie merceologiche. Cosicché il volume di traffico
veicolare indotto su via De Chirico è tanto intenso da giustificare la
formazione di buche sul piano stradale, proprio come erano giustificate quelle
create in via Leonardo da Vinci per la stessa ragione. Però, mentre per questa
l’amministrazione si è mossa e, sia pure in parte, ha provveduto, per via De
Chirico non ha fatto altrettanto.

Salvo un paio di badilate di bitume gettate
in qualche fosso, via De Chirico è stata dimenticata. Perché? Forse, perché è
privata, come sostengono i residenti, o forse perché non c’era abbastanza
asfalto per sistemare due strade?

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