Ex Macello “a pagamento”, protesta la Sinistra

di Redazione

Ex Macello di AversaAVERSA. Il coordinamento “Sinistra e Libertà” di Aversa protesta contro le tariffe sull’uso delle sale pubbliche dell’ex Macello, recentemente stabilite e deliberate dalla Amministrazione comunale.

Si parla tanto di disagio giovanile e delle misure idonee al suo contrasto, – affermano dal coordinamento – ci si scandalizza quando una delle tante risse fra adolescenti, di cui sono preda nei fine settimana intere zone della città, culmina in una disgrazia, ma poi, negli atti concreti, l’Amministrazione Ciaramella non trova di meglio che ‘far cassa’ sull’unico luogo pubblico della città, l’unica vera alternativa per i giovani aversani alla strada”.

Le tariffe sonocomprese tra i 200 ed i 500 euro al giorno o sua frazione per chi voglia utilizzare la struttura, oltre alla sottoscrizione di una polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. “Con queste tariffe – continuano – e con la sottoscrizione di una polizza che invece spetterebbe al Comune, l’amministrazione ‘espropria’ di fatto la comunità, ed in particolare le associazioni locali, di quello che era nato per essere uno spazio cittadino eminentemente pubblico ed accessibile a tutti, per incontrarsi, produrre arte e cultura senza fini di lucro”.

Il coordinamento sottolinea “i costi che le associazioni locali sono già costrette ad affrontare, per organizzare manifestazioni culturali di livello e di richiamo. Obiettivo primario di un’amministrazione degna di questo nome dovrebbe essere quello di aiutare ed incentivare la preziosa e quotidiana opera di queste associazioni, non certo render loro la vita impossibile, con esosi balzelli sull’uso di strutture realizzate peraltro con fondi pubblici, provenienti anche dalle tasse pagate dai cittadini”.

All’amministrazione comunale si chiede, dunque, “il ritiro immediato di un provvedimento assolutamente incongruo ed ingiustificato, contro il quale auspichiamo, nei prossimi giorni, possa unirsi l’unanime protesta di quanti, singoli cittadini, associazioni, forze politiche e sociali, non vogliano rinunciare all’unico spazio pubblico di socialità e discussione faticosamente conquistato nella nostra città”.

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