L’impianto di Acerra e l’amarezza dei cittadini della Campania

di Redazione

Michele Di NataleAVERSA. Non si può fare a meno di plaudire al risultato del superamento della fase di emergenza dei rifiuti in Campania attraverso l’apertura di nuove discariche e la messa in funzione dell’impianto di incenerimento di Acerra.

E non si può fare a meno di riconoscere che questo è un risultato politico personale del presidente Berlusconi. Resta però l’amarezza dei cittadini campani e quella delle tante intelligenze di questa “sfortunata” regione che in qualche modo si sentono interiormente “offese” di essere state trattate come una parte “minore” del paese dove per risolvere problemi ordinari – come quello della raccolta dei rifiuti urbani – deve intervenire il pugno forte dello Stato (e meno male che c’è stato!).

Mi viene spontaneo chiedermi: ma se bastavano un po’ di mesi di lavoro e una buona dose di capacità decisionale per risolvere , o almeno cominciare a risolvere il problema, perché fino ad oggi la classe politica e dirigente del sistema regionale, non ci era riuscita?

Se la soluzione del problema esisteva ed era facilmente percorribile perché i cittadini campani hanno dovuto subire l’onta di essere trattati come degli incapaci e degli incivili messi alla berlina a livello internazionale per le “colline di rifiuti” che hanno sporcato l’immagine delle nostre città ricche di storia e di cultura?

Molte sono le giustificazioni che abbiamo ascoltato ma di fatto la risposta è solo una: dopo decenni di sperperi è emersa chiaramente la incapacità di governo del nostro territorio. Se guardo allora alle altre ferite aperte quali legalità, sicurezza, mancanza di lavoro, invivibilità dei centri urbani, giovani in fuga, ambiente degradato, mi chiedo quanto tempo ancora dovrà durare questo stato di torpore mortale e come si fa a non accorgersi che oramai qui è tutto sepolto dalla peggiore eruzione del Vesuvio: quella che proviene dall’esplosione di una politica malata e dalla rassegnazione coatta della gente.

Acerra funziona…la Campania no! E’ tempo di reagire e cambiare. Lo dico a tutte le parti ancora vive della società civile, lo dico ai giovani, ai miei amati giovani: coraggio, facciamo sentire la forza dei nostri ideali, oggi è tempo di riscatto.

di Michele Di Natale

preside della Facoltà di Ingegneria della SUN

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