NAPOLI. Insieme alla Garante per i Diritti dei Detenuti, consegnerò nelle prossime ore al Presidente della Regione Campania un documento che sintetizza lo stato dellassistenza sanitaria regionale ai detenuti emerso oggi nellaudizione della Commissione Trasparenza.
… Dati, cifre e situazioni che descrivono uno scenario preoccupante che, senza voler lasciarsi andare a facili allarmismi, sembrerebbe poter avere, già a breve, anche implicazioni di ordine pubblico. Al Presidente della regione chiederò dunque un impegno immediato perché, anche in raccordo coi ministeri competenti che provvederò personalmente a sollecitare, si garantisca realmente il diritto alla salute ai detenuti così come si garantiscano agli operatori sanitari che vi devono provvedere condizioni di lavoro quanto meno dignitose.
Così il presidente della Commissione di Controllo degli atti della Regione Campania Giuseppe Sagliocco a margine della seduta di oggi, presenti tra gli altri Adriana Tocco (Garante per i Diritti dei Detenuti), Sergio Lodato (sub commissario Asl Napoli 1), Michele Pennino (Referente Sanitario Ospedale Psichiatrico Giudiziario Asl Napoli 1), le Mario Forlenza (sub commissario dellAsl Ce1-Ce2), Giuseppe Nese (Presidente del Forum Carcere Campania), Marco Berardi (Medico Carcere Pozzuoli), Pietro Cerrito (Segretario Generale Cisl Campania) nonché numerosi responsabili di settore della Cisl di Napoli e di Caserta.
Il sistema dellassistenza sanitaria ai detenuti, con il passaggio delle competenze alle Regioni previsto dal Dpcm dellaprile 2008, ha spiegato Sagliocco sconta in Campania una sofferenza a dir poco inquietante. Le risorse sono assolutamente insufficienti a garantire i Lea, cioè i livelli minimi di assistenza sanitaria, così come le strutture interne agli istituti di pena e le relative attrezzature sanitarie sono assolutamente carenti se non, in molti casi, inesistenti. Una condizione, questa, che varia ovviamente da provincia a provincia, da Asl ad Asl, ma che offre un quadro di insieme drammatico.
In questo contesto, il personale impegnato, tra medici, infermieri ed altri profili socio-sanitari – ha aggiunto Sagliocco – di cui buona parte è stato inserito nei ruoli del sistema in questione senza specifiche competenze, è in gran parte in regime di inaccettabile precariato e non è dunque nelle condizioni di operare con efficacia ed efficienza. Addirittura, sono emersi casi non rari di personale sanitario che viene impegnato senza un programma specifico, ad horas. Il tutto, senza contare che i convenzionati, così come molti che provengono dai ruoli del Ministero, non ricevono stipendio da mesi. E a giugno il sistema dovrà andare a regime.
Limpegno del presidente Bassolino e del governo nazionale su questo delicatissimo versante deve costituire pertanto ha concluso Sagliocco un imperativo categorico. In questo senso proporremo anche che le prescrizioni restrittive previste dal Piano di Rientro del deficit per il sistema sanitario della Campania non vengano applicate allassistenza Sanitaria destinata ai detenuti.