Moldavia, “Abbasso i comunisti”: a fuoco il Parlamento

di Redazione

 MOLDAVIA. 10mila persone hanno preso d’assalto la sede del Parlamento moldavo per contestare la vittoria dei comunisti alle elezioni legislative di domenica.

Nelle ultime ore maggioranza e opposizione si sono però accordate: ci sarà il riconteggio dei voti. Gli oppositori hanno ingaggiato duri scontri con la polizia, culminati con lanci di pietre da una parte e di lacrimogeni dall’altra, e sono riusciti ad entrare nel palazzo del Parlamento, gridando “abbasso il comunismo”, lanciando dalle finestre mobili e documenti e appiccando il fuoco in alcune stanze. Bruciati anche i suppellettili all’esterno dell’edificio. I manifestanti, poi, sono riusciti a issare la bandiera dell’Unione Europea, scandendo lo slogan: “Vogliamo entrare in Europa, vogliamo unirci con la Romania”.

I comunisti, arrivati al 50% (con 61 seggi sui 101 all’Assemblea nazionale), vengono accusati di brogli. Il nuovo Parlamento sceglierà entro l’8 giugno il successore dell’attuale presidente Vladimir Voronin che, essendo al secondo mandato, non potrà ricandidarsi. Voronin, che martedì sera farà un discorso a tutta la nazione, accusa l’opposizione di voler tentare un colpo di Stato e di voler destabilizzare il Paese: “Contestare i risultati elettorali è solo un pretesto – attacca -. Non ci sono ancora i risultati finali ufficiali. Per questo ci sembra strano che ci sia tanta fretta da parte di coloro che hanno scatenato un tale baccanale. Non vi è nessuna prova di possibili brogli elettorali e tutti sono a conoscenza delle valutazioni positive date dagli osservatori internazionali”.

L’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Javier Solana, ha rivolto un appello a tutte le parti per «fermare la violenza e la provocazione. Anche la Russia ha espresso «preoccupazione» per la situazione in Moldova. Il vice ministro degli Esteri Grigori Karasin ha fatto notare che “praticamente tutti gli osservatori, sia quelli della Csi (Comunità di Stati indipendenti, ndr) che quelli della Ue e dell’Osce, hanno dato un giudizio abbastanza positivo” sulle elezioni.

Secondo l’Osce – Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa – le elezioni legislative di domenica sono state nel complesso conformi agli standard internazionali, anche se “sono necessari miglioramenti per garantire un processo elettorale libero da interferenze amministrative e aumentare la fiducia della popolazione”, si legge nel comunicato ufficiale della missione internazionale. L’Osce segnala però che la campagna elettorale “è stata segnata da frequenti accuse di intimidazioni agli elettori e ai candidati e denunce sull’abuso delle risorse statali”. “Abbiamo notato dei reali miglioramenti rispetto al 2005 – ha detto Marianne Mikko, capodelegazione del Parlamento europeo – ma devono essere fatti ulteriori sforzi”.

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