Scontri G20, video mostra aggressione della polizia alla vittima

di Angela Oliva

fermo immagine del videoLONDRA. Sarà aperta un’inchiesta sulla morte di Ian Tomlinson, il 50enne stroncato da un infarto durante gli scontri del G20.

Un video, diffuso da un broker newyorchese, ha mostrato come l’uomo sua stato spintonato dalle forze dell’ordine pochi minuti prima della sua morte. Tomlinson, infatti, non stava partecipando alle manifestazioni di protesta ma stava rientrando a casa dopo il lavoro presso l’edicola quando, passando davanti ad un cordone di agenti, viene colpito da dietro con un manganello e spinto a terra.

Le immagini mostrano che Tomlinson viene aiutato a rialzarsi da alcuni manifestanti, per poi allontanarsi. Dopo pochi minuti il 50enne viene colpito da un infarto e muore sul colpo. Il video, quindi, è una testimonianza di quello che è accaduto lo scorso 2 aprile contrastando quello che affermava la polizia che aveva fatto sapere di aver soccorso un uomo in stato di incoscienza vicino alla zona degli scontri e di averlo trasportato in ospedale sotto una sassaiola.

Paul Tomlinson, figlio del 50enne, parla a nome della sua famiglia che, dopo giorni di silenzio, esce allo scoperto e vuole giustizia: “Per quel che ne so dopo aver parlato con il suo collega, ha lasciato l’edicola verso le sette e stando alle foto e alle immagini delle telecamere a circuito chiuso che mi hanno fatto vedere si sono rifiutati di lasciarlo passare a molti posti di blocco allestiti dalla polizia. E il pezzo mancante del puzzle era che cosa gli fosse successo una volta arrivato al posto di blocco del Royal Exchange Passage: credo che quanto abbiamo visto risponda a molti interrogativi. – ha spiegato al quotidiano britannico il figlio Paul – Guardando il video, posso dire che la polizia ha avuto contatto con Ian: se questo sia stato o no causa della morte non lo so, ma sono sicuro che arriveremo alla verità, nuove prove saltano fuori ogni giorno e questa non sarà l’ultima. Vogliamo delle risposte: perché? Aveva chiaramente le mani in tasca – conclude – e aveva la schiena rivolta agli agenti, non c’era alcun bisogno di intervenire”.

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