Thailandia, resa per le camicie rosse. Mandato d’arresto per l’ex premier

di Angela Oliva

 BANGKOK (Thailandia). Si sono concluse, questa mattina, le proteste delle “camicie rosse” nella capitale thailandese.

Dopo due giornate di scontri,che hanno prodottodue morti e 123 feriti, i leader della protesta si sono consegnati alla polizia e i 2mila manifestanti sono rientrati nelle loro città di provenienza con dei pullman forniti da governo.

Intanto, all’ex premier Thaksin Shinawatra e a 12 suoi sostenitori sono stati recapitati dei mandati d’arresto poiché avrebbero incitato i cittadini alla sommossa per poi fuggire all’estero. Nel mandato si legge: “Thaksin e i suoi alleati sono stati incolpati da un tribunale per assembramento illegale di più di dieci persone, minaccia di violenza e attentato alla pace sociale, passibili di cinque anni di prigione”. Le strade della città continuano ad essere presidiate dalle forze dell’ordine che pattugliano soprattutto le zone dove sono avvenuti gli scontri. Molte attività non hanno ancora riaperto e il governo thailandese ha deciso di prorogare per altri due giorni le festività del nuovo anno thailandese.

Il primo ministro Abhisit Vejjajiva ha elogiato le forze di sicurezza per i “metodi soft che hanno impedito danni maggiori. La fermezza dimostrata dal governo viene lodata anche dalla maggioranza dei media nazionali. Sia Shinawatra che i leader del movimento popolare, che hanno motivato la decisione di ritirarsi con il «bisogno di salvaguardare le vite dei nostri sostenitori”.

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