Diventa lui stesso insegnante di Liceo, si presenta a De Grulle subito dopo il conflitto mondiale e comincia a lavorare con il suo staff. Dopo aver retto la Banca Rothschild il 14 aprile del 1962 viene nominato Primo Ministro di Francia, resterà in carica fino al 1968, non prima di aver vissuti i moti studenteschi del periodo.
Dopo le dimissioni di De Grulle nel 1969 da Presidente della Repubblica si candida alla carica, subisce una campagna denigratoria senza precedenti da parte del movimento gollista e con lo zampino di una parte dei servizi segreti, ma riesce ad essere eletto.
Punta fin da subito ad una pace sociale che possa essere duratura e partecipata, tanto è vero che si circonda di uomini non tutti della sua corrente politica. Autorizza la costruzione delle centrali nucleari, favorisce la messa a punto del Concorde, prova a dare nuovo sviluppo urbanistico alle città , demolendo intere zone come le Halles e la Tour di Montparnasse a Parigi.
Uomo di grande cultura, brilla per essere un buon ospite a pranzo, ma essere un bon vivant. Vive circondato da artisti, musicisti, intellettuali. Pensa che il Beaubourg, quartire di Parigi degradato, debba essere rimesso a nuovo e chiama due architetti, Renzo Piano e Richard Rogers, a mettere mano ad un centro per la cultura internazionale.
Il Centro sarà pronto solo nel 1977, tre anni dopo la morte di Pompidou, ne prenderà il nome. Continuerà fino alla fine a combattere la sua malattia, il morbo di Waldestrom che lo accompagna alla morte il 2 aprile del 1976. Certamente uomo di centrodestra, resta però uno dei politici più illuminati della Francia contemporanea, discutibile in molte scelte, incredibile in altre progressiste e di crescita sociale, lascia uneredità pesante al suo Paese che verrà.