ROMA. E allarme in tutto il mondo per i casi di febbre suina che hanno colpito il Messico e, in misura minore, gli Stati Uniti.
60 i morti finora accertati. Nessun caso, al momento, si è registrato in Europa ma intanto le autorità stanno adottando contromisure per scongiurare il pericolo. A Ginevra lOrganizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha tenuto una riunione demergenza degli esperti internazionali per esaminare la situazione. Lapparizione di un nuovo virus che si trasmette dai maiali alluomo costituisce una situazione seria che va seguita da vicino. Non sappiamo ancora la possibile diffusione dellinfezione rispetto ai casi registrati in Messico e negli Stati Uniti ha dichiarato il direttore dellOms Margaret Chan.
Il nuovo virus è quello del tipo AH1N1, finora mai rilevato nei maiali o negli uomini, composto per l80% dal virus della febbre suina del Nord-America e per il 20% da una variante eurasiatica individuata per la prima volta in Thailandia. Ma secondo lanalisi genetica condotta dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) su campioni prelevati dal primo dei due pazienti californiani infettati il virus contiene segmenti di informazione genetica che provengono da altri quattro virus: quello dellinfluenza suina del Nord-America, dellinfluenza aviaria del Nord America, dellinfluenza umana e dellinfluenza suina eurasiatica. Intanto, a Città del Messico sono state chiuse scuole e università, librerie, musei, cinema e teatri, mentre la gente inizia a girare per strada con la mascherina.
In Italia il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha sottolineato che si sta seguendo la situazione con estrema attenzione, in raccordo con gli altri Paesi europei, ma senza allarmismi e senza sottovalutazione. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio fa sapere che il Ministero sta monitorando ora per ora in costante contatto con gli organismi europei e internazionali levolversi della situazione in Messico e negli Stati Uniti. Allertati gli assessorati alla sanità delle Regioni e delle Province e autonome, sottolineando lopportunità di evitare inutili allarmismi. È ancora in fase di valutazione, afferma il ministero, lopportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere. Il Ministero, inoltre, evidenzia che lItalia dispone di un preciso piano concordato con gli altri Stati dellUnione Europea di preparazione e risposta ad uneventuale pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità.
La Confederazione italiana agricoltori (Cia) e la Coldiretti confermano che lItalia non importa maiali né dal Messico né dagli Usa e che, da questo punto di vista, non cè alcun pericolo. Le associazioni chiedono di evitare inutili allarmismi perchè gli allevamenti nel nostro Paese sono supercontrollati e i produttori da anni operano nellottica della sanità e dalla qualità.