Si tratta dellarticolo 14, comma 2. Illegittimo, secondo la Consulta, anche il comma 3 dello stesso articolo, nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna. Infine, dichiarate inammissibili, per difetto di rilevanza nei giudizi principali, le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 6, inerente l’irrevocabilità del consenso della donna, e dei commi 1 e 4 dell’articolo 14.
Dal governo, il sottosegretario al Welfare con delega alla Bioetica, Eugenia Roccella, ritiene dubbi gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale sulle pratiche che devono essere adottate nei centri. Lo stesso Roccella annuncia lemanazione di nuove linee guida che saranno emanate sulla base dei pareri scientifici che saranno elaborati dal Consiglio Superiore di Sanità, l’organo tecnico scientifico di consultazione del ministero, che sarà ascoltato così come prevede la legge. Resta il divieto di congelamento degli embrioni – ha aggiunto Roccella – e di soppressione di questi, una pratica che avviene, ha aggiunto, quando per la diagnosi preimpianto se ne producono in sovrannumero. Mi sembra – ha concluso – che ora ci sia un evidente problema di interpretazione delle norme e di contraddizioni. Per questo bisognerà fare chiarezza sul piano delle pratiche che potranno essere adottate dai centri.
Dallopposizione, il segretario del Pd, Dario Franceschini, replica: Le sentenze della Corte vanno sempre rispettate. I temi nuovi, come anche quello sull’idratazione e alimentazione, gradualmente richiederanno regole e che si adeguino gli strumenti legislativi. Per il nostro ordinamento, il pronunciamento della Corte non potrà che essere recepito.
Ma per il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, i sostenitori del Far West della provetta hanno poco da cantare vittoria rispetto alle previsioni della vigilia, che lasciavano immaginare la demolizione della legge 40, la Consulta ha bocciato le ipotetiche censure sul divieto di crioconservazione e sul divieto di riduzione embrionale, accogliendo soltanto quella relativa al limite dei tre embrioni per limpianto.