MILANO. Due agenti di polizia ferroviaria sono stati arrestati per lomicidio del clochard Giuseppe Turrisi avvenuto alla Stazione Centrale di Milano il 6 settembre scorso.
I due sono stati arrestati dai colleghi grazie ai filmati di due telecamere di sorveglianza e allautopsia sulla vittima. Detenuti nel carcere di Opera, sono accusati di omicidio, falso e calunnia. Nella loro annotazione di servizio, i due agenti riportano che, intorno alle 20 del 6 settembre dell’anno scorso, si erano avvicinati a Turrisi e ad altre persone che stavano discutendo vibratamente davanti alla stazione, dal lato di piazza 4 Novembre, vicino a un cestino dei rifiuti dove erano posate diverse bottiglie di vino. Poi Turrisi li seguiva negli uffici del Commissariato in Stazione Centrale dove gli agenti volevano incriminarlo per ubriachezza molesta. A questo punto, sempre stando alla loro ricostruzione, il clochard avrebbe tirato fuori un taglierino e i due poliziotti si sarebbero difesi. Turrisi avrebbe poi detto di sentirsi male perché cardiopatico e gli agenti avrebbero chiamato un’ambulanza sulla quale, di lì a pochi minuti, l’uomoè morto.
Una ricostruzione però in contrasto con quanto emerso dallautopsia, secondo cui l’uomo sarebbe morto per un’emorragia interna provocata dallo spappolamento della milza perforata da una costola. Per il pm, Isidoro Palma, invece, sarebbe stata laggressione degli agenti a suon di calci e pugni a far morire Turrisi a bordo dell’ambulanza. Ma di questa ipotesi non vi è filmato.
Secondo l’avvocato Fiorella, il difensore di uno dei due agenti arrestati, la versione dell’accusa è molto diversa da come sarebbero andati realmente i fatti. L’uomo sarebbe entrato negli uffici del posto di Polizia Ferroviaria in Stazione Centrale a Milano già ferito. Il legale, inoltre,tiene a precisare che ”non cera alcun astio tra loro e il clochard e, quando è stato portato negli uffici, era già ferito e che dunque non cè alcun motivo che avrebbe potuto portare due poliziotti ad uccidere”.
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